Con l'euforia (o i gufi?) che spingono a pensare ad un countdown del tipo meno 26, è difficile cercare di tenere i piedi per terra, almeno al di fuori del campo, davanti ad una Fortitudo che fa quattro su quattro in un calendario di inizio stagione che poteva far preoccupare, a maggior ragione vista la inesistenza del concetto di "squadra al completo", e che gode del fatto che le dirette concorrenti, per ora, sono state tutte messe dietro. Quasi ingiocabile in casa - dove, alla bisogna, quello che Nick Hornby definiva il muggito della tifoseria avversaria, visto con gli occhi degli ospiti, rende difficilerrimo qualsiasi sogno di vittoria altrui, e sontuosa nel doppio gol veneto tra Verona e Treviso, ora per andare avanti servirà la continuità. Oltre alla capacità di prevedere quelli che potrebbero essere problemi, dato che finora grandi drammi non se ne sono palesati.

Insomma, cos'è che potrebbe ingripparsi, in questa Fortitudo? Forse l'anzianità del gruppo, che per ora è stato un bonus (vedi ieri) e che chissà cosa sarà, con il passare del tempo. Forse il dover risistemare gli equilibri quando si sarà al completo. Forse il capire come si reagirà davanti alle prime sconfitte, dato che il 30-0 non può essere chiesto. Ma, ad oggi, l'unica cosa importante è che i giocatori rimangano impermeabili agli eccessi di ottimismo dell'ambiente. E che i piedi vengano tenuti, ben bene, sulla terraferma.

Jesi, quindi. Laddove lo scorso anno Boniciolli iniziò a non stare fisicamente bene, e dove quest’anno sono partiti con un 1-3 in classifica che, però, non dice di un calendario che finora ha visto i marchigiani una sola volta sul proprio campo e tre fuori (peraltro in due casi contro le ancora imbattute Forlì e Montegranaro). Ovvero, l’attenzione deve andare oltre quello che dice, oggi, un ranking discretamente pinocchiesco. Allenata dal ri-riconfermato Cagnazzo, Jesi gira attorno agli americani Dillard e Jones, entrambi esterni, che finora hanno fatturato attorno ai 19 di media ciascuno, e – soprattutto Dillard, imprevisto carambolista – anche un buon numero di rimbalzi. Doppia cifra anche per il lungo Totè, che in estate aveva parlato di un possibile tentativo di bussare all’NBA, e per l’espertissimo Tommaso Rinaldi. Quintetto forte e panchina da forgiare, come tante di categoria, insomma.

( Foto Fabio Pozzati/ebasket.it )

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