ORASI’ RAVENNA - VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA 57-77 (15-15, 33-25; 45-51)

In un PalaFiera trasformato in feudo virtussino, la Virtus si prende la terza vittoria con Ravenna e si qualifica alla finale di A2 con un secco 3-0. E’ stata una partita davvero dai due volti. Nel primo tempo i bianconeri hanno fatto davvero fatica, soprattutto per aver tirato 1/15 da tre. Ravenna ha sempre condotto, e ha chiuso a +8. Nel secondo tempo però le cose sono cambiate in maniera clamorosa. La Segafredo è cresciuta in difesa, e in attacco sono entrate anche le triple. 52-24 il parziale del secondo tempo, +20 finale e dominio totale. Oltre a un monumentale Lawson (27+13), a lungo l’unico a far canestro, va segnalata la prova di Ndoja, davvero un uomo playoff. L’albanese ha girato la partita nel terzo quarto (chiuso 26-12) con due triple pesantissime – con tanto di gesto degli attributi - e una difesa pazzesca. Giù il cappello davanti a Ravenna, che ha dato tutto quello che aveva, ma la Virtus in questa serie è stata di un altro livello, e si è guadagnata la finale in tre gare, con buona pace della guida TV di Sky.

Cronaca: la Virtus parte cercando Lawson sempre e comunque, e il californiano risponde presente da subito, con 7 dei primi 9 punti bianconeri. Tante botte, e pochi canestri. Ravenna tiene, anche perché le Vu Nere tirano malissimo da tre: 1/9 dall’arco e 15 pari al 10’: si finisce con uno 0/2 ai liberi di Ndoja, che si becca subito con Marks, come in gara2.
In apertura di secondo quarto Ravenna prova la fuga con un 6-0 (21-15), costringendo Ramagli al timeout. La Virtus continua a spadellare, e perde pure un paio di palloni orribili su rimessa. Si segna pochissimo: i bianconeri in attacco sono solo Lawson, e crollano a -10 (33-23) con la doppia tripla Sabatini-Tambone. Gentile ritocca dalla lunetta, e a metà il parziale è 33-25 Ravenna, con un drammatico 1/15 da tre bianconero.
Dopo la pausa la Virtus torna in campo con grande grinta, e tutt’altro piglio difensivo. E arriva subito il pareggio a quota 35, con il parziale di 10-2 e Lawson ancora fondamentale. E c’è anche il sorpasso, dopo la tripla di Ndoja che sblocca le Vu Nere dall’arco dopo una vita. L’albanese poco dopo ne mette un’altra, e coi recuperi propizia il +5 (41-46). E una tabellata da tre di Lawson dà alle Vu Nere il massimo vantaggio al 30’: 45-51.
Ultimo quarto: Ravenna ci prova fino alla fine, ma onestamente non ne ha più. La Virtus arriva subito al +10 (47-57), con una tripla di Rosselli. E quando coach Martino protesta troppo e si prende tecnico, i liberi di Umeh e Bruttini sono di fatto quelli della staffa. Mancano ancora 6 minuti, ma è finita, perché Umeh decide di iniziare a fare canestro e la Virtus dilaga letteralmente, scollinando oltre il +20. Standing ovation per tutti, giovani in campo, Ramagli commosso. Finisce 57-77, per la Segafredo è finale. Si parte domenica 11 giugno, col fattore campo a favore in ogni caso.

ORASI’ RAVENNA - VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA 57-77 (15-15, 33-25; 45-51)
RAVENNA: Smith 12; Scaccabarozzi 0; Sgorbati 2; Chiumenti 2; Marks 9; Raschi 4; Masciadri 4; Tambone 13; Crusca 0; Seck 2; Sabatini 9. All. Martino
VIRTUS: Spissu 6; Umeh 12; Pajola NE; Spizzichini 0; Ndoja 10; Rosselli 7; Michelori 2; Oxilia 2; Gentile 10; Penna 0; Lawson 27; Bruttini 1. All. Ramagli

(foto Pierfrancesco Accardo)
FORTITUDO-TRIESTE, LA COPERTURA MEDIATICA DI GARA 3
BIGNAMI CASTELMAGGIORE - UPEA CAPO D'ORLANDO 93-91