IL DOPOPARTITA DI MACCABI RISHON - VIRTUS
Alla fine, quel che resta della trasferta in Israele della Virtus è una vittoria - l’ennesima (14 in 15 partite) - condita dalla qualificazione matematica alle Top 16 e il primo posto solitario nel girone A, dato che Patrasso è stata travolta a Monaco 80-59.
Davvero niente male, dato che al 27’ i bianconeri erano finiti sotto di 17 con 5’ di rottura prolungata, dopo un primo tempo in cui si era quasi passeggiato. Squadra svagata e intensità sotto zero, tutto sembrava apparecchiato per una netta sconfitta; invece la rimonta è stata clamorosa, 24-1 di parziale contro un avversario certo non esaltante, ma che prima era stato fatto esaltare. Teodosic, Cournooh, davvero ottimo in difesa e per una volta partecipe anche in attacco, e Weems da numero quattro. L’ala di Topeka ha giocato con grandissima forza mentale, vista la scomparsa del padre avvenuta proprio ieri.
Tutto è bene quel che finisce bene, quindi, con due note..
Di solito certi passaggi a vuoto non ce li si può permettere: applicando dall’inizio il livello di concentrazione degli ultimi 12’, probabilmente questa partita non sarebbe nemmeno iniziata, invece così ci si è preso un rischio enorme. Ma probabilmente - va detto - con un avversario diverso anche l’atteggiamento sarebbe stato diverso.
E poi, anche ieri la coperta è stata un po’ corta, con rotazione a otto e spiccioli per Pajola e Delia, nulla per Baldi Rossi e Nikolic.
La cosa che rincuora di più, invece, è la durezza mentale di questa squadra, che davvero non molla mai, e sta acquisendo un’attitudine a vincere che sarà decisamente utile nei mesi che verranno.
( Foto Oded Karni / EuroCup )