Il capitano della Fortitudo, Stefano Mancinelli, è stato intervistato dal Resto del Carlino dopo la vittoria di Pesaro.
Un estratto delle sue parole.

Sapevamo che da Bologna arrivano 1500 tifosi, per cui nello spogliatoio ci siamo detti che dovevamo fare bene. Era la prima di campionato e non abbiamo disputato la partita perfetta, però, era importante vincere per noi, per loro e per la Fortitudo. Dopo dieci anni di assenza dalla serie A è andata bene così. E’ meglio arrivare domenica alla gara contro Venezia, che è la squadra campione d’Italia, con due punti piuttosto che con zero.
Quanto ha aiutato il pubblico? Tantissimo e alla fine ho anche fatto i complimenti ai ragazzi che ci hanno seguito in questo primo viaggio. Erano in 1500 in una gara che si giocava di martedì. Neppure nel calcio succede e ne approfitto per ringraziarli. Ci hanno aiutato tanto.

Da capitano sta facendo qualcosa per "devirtussinizzare" Pietro Aradori? Pietro non ne ha bisogno. E’ carico e vuole fare bene. Quando sei costretto a lasciare una squadra non è mai bello e lui cercherà di fare bene a prescindere dalla V nera. Il derby chiaramente sarà un’altra partita, ma l’ambiente dell’Aquila è così coinvolgente che non bisogna fare nulla per devirtussinizzarlo.

Si aspettava così tanto interesse per la promozione della Effe? Sì, perché durante la prima parte di questi dieci anni ho giocato in tre piazze importanti come Milano, Cantù e Torino, e tutti mi chiedevano quando la Fortitudo sarebbe tornata. Tutta Italia sa cosa porta con sé la realtà biancoblu.

(foto Fortitudo Pallacanestro 103 - Valentino Orsini)

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