LA SERIE TRA AGRIGENTO E FORTITUDO, TRA GARA 1 E GARA 2
Si racconta – che sia verità o leggenda è da vedere – che ieri sera qualcuno abbia chiesto a Davide Lamma se avesse portato o no canotta e pantaloncini per andare in campo domani in gara 2. Perché in questo momento l’unica aggiunta al roster che si può fare è proprio quella dell’ex (ex?) capitano della promozione scorsa, e non solo. In una domenica nata male, giratasi poi al meglio ma conclusa con l’agrodolce, più agro che dolce, risultato della vittoria sul campo ma con la sconfitta riguardante il grave infortunio di Flowers. Che, diciamo la verità, non è che stesse giocando poi male, in questi playoff (15 punti, quasi 7 rimbalzi, percentuali discretissime), e che ora costringe la Fortitudo a proseguire la strada senza uno dei migliori americani della categoria.
Sfortuna, jella, qualcuno potrebbe anche lamentare il fatto di non aver cercato una scialuppa di salvataggio straniera nei saldi di fine regular season. Ma intanto questo è l’andazzo, purtroppo, ricordando che è vero il fatto che nelle partite già giocate senza Jonte si andò ad una vinta ed una persa (a mantenere la stessa percentuale si farebbe comunque ancora un bel po’ di strada), però è inevitabile far presente che, ecco, l’asticella si è alzata e nemmeno di poco. Quindi, a partire da domani si ricomincia con il servizio strappato all’avversario, ma giocando con l’handicap. Qualcuno ha ricordato altri infortuni eccellenti che non preclusero vittorie nell’antichità (Karnisovas nel 2000, Vujanic nel 2005). Vero, ma all’epoca la Fortitudo era squadra tra le primissime del suo plotone e i problemi andavano solo contenuti per evitare l’altrui ritorno. Ora, che Bologna deve inseguire, le cose sono un po’ diverse. Usando metafore ciclistiche: un conto è forare quando sei in fuga e al massimo si perde il proprio vantaggio, un conto è farlo quando sei in rimonta.
Per il resto, il campo ieri ha dimostrato che l’attuale Fortitudo (almeno fino al 35’ della gara di Porto Empedocle) nei playoff è squadra ad alto contenuto periferico, con tantissimo tiro da 3 convertito alla grande: in soldoni, in queste 5 gare Bologna ha tirato in media 13/30 dall’arco, con giocatori che sembrano toccati da Re Mida (Candi, Carraretto e Amoroso 50%, Flowers prima del crac 44%) e la possibilità, quindi, di ribaltare le partite in un amen. Era successo varie volte con Agropoli, è capitato anche ieri con Agrigento. Ora, che sarà sarà, come si suol dire: Bologna dal precedente infortunio di Flowers è cresciuta come identità e potrebbe essere meno complicato, a livello di identità collettiva, tamponarne l’assenza. Poi, tra il dire e il fare, specie nei playoff, è roba lunga. Si rigioca domani, ore 20.30, sempre con diretta TV Nettuno e LNP Pass.
Ancora un altro entusiasmo ti farà pulsare il cuore - L’incredibile capacità di replicare alla avversità, con Amoroso che è parso il classico caposcout pronto ad elevarsi alla bisogna. La difesa che come tante altre volte è cresciuta durante la partita. L’amore di chi è andato fino ai confini della Sicilia per questi colori.
Ne abbiamo avute di occasioni perdendole - Freak Antoni sulle capacità ottiche della sfiga ne aveva fatto uno slogan, accidenti a lui.
foto Giuseppe Greco