Stefano Comuzzo, finora imbattuto nella sua esperienza da head coach "supplente" sulla panchina Fortitudo, è stato intervistato da Luca Bortolotti su Repubblica.
Ecco un estratto delle sue parole.

Sul roster corto e le gerarchie chiare. Ha dato sicurezza, ora ognuno sa il suo ruolo: c'è un quintetto fisso, da 12 siamo 11, Bryan è l'undicesimo, i giocatori sanno chi giocherà da inizio settimana. Ma c'è anche altro. Dopo Jesi ci siamo detti "basta fare figuracce in giro", era la quarta persa nello stesso modo e c'era la voglia di chiudere quel capitolo. La fiducia era venuta meno più per come abbiamo perso che per quanto.
Su Robert Fultz: un caso che dopo il rischio di taglio sia un altro giocatore? Forse no, ma ci metto anche che può lavorare con continuità dopo tanti infortuni, e ha condizione e fiducia. Oltre alla chiarezza sul ruolo che lo ha molto responsabilizzato, visto l'infortunio di McCamey. Davvero vicino al taglio non lo è mai stato, eravamo più preoccupati dell'affidabilità fisica che del rendimento, ora sta dimostrando che può dare una grossa mano.
Sul mercato. Stiamo finalmente trovando identità di squadra e inserire un giocatore vorrebbe dire ricominciare questo lavoro. Forse sarà comunque necessario, ma solo quando questa identità sarà del tutto formata e potremo inserire uno nuovo senza intaccarla. L'idea è di aspettare il più possibile, vedendo come rientrerà McCamey, capendo cosa serve, se un play o una guardia, e fare il colpo giusto.
Sul rapporto con coach Boniciolli. La scorsa settimana l'ho sentito meno per via dell'intervento, ma di base ci telefoniamo dieci volte al giorno, siamo sempre in contatto per ogni dettaglio. Gli ho chiesto tanti consigli e me li ha dati, ultimamente mi ha lasciato carta bianca, ci conosciamo da tanto, si fida e siamo vicini nel tipo di lavoro e di idee.
C'è chi dice che la crescita è dovuta alla serenità che ho portato? Siamo persone diverse, sì, ma queste partite non sono solo merito mio ma di un lavoro iniziato ad agosto, avremmo fatto uguale anche con lui, forse meglio. Quando inizieranno le sfide decisive ci sarà tensione altissima e la sua capacità di allenare sotto pressione sarà decisiva. Il suo curriculum parla di regular mai travolgenti, ma condizioni perfette ai playoff, una qualità che solo lui può dare e di cui c'è assoluto bisogno, anche i giocatori se ne devono rendere conto. Lo aspettiamo per la Coppa Italia.

(foto Fortitudo 103 - Fabio Pozzati)

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