VIRTUS, IL PUNTO DELLA SITUAZIONE. MERCATO, MA CON MARGINI RIDOTTI
Il campo da una parte, il futuro societario dall’altra. In questo momento - senza dubbio il più difficile della stagione - la Virtus sembra stretta tra l’incudine e il martello, e ha assolutamente la necessità di rimettersi in carreggiata. Servono due cose: la salvezza e le risorse per finire la stagione e per impostare la prossima. Minimo sindacale, forse, dato che si era partiti con ben altri obiettivi, ma la situazione è questa e va affrontata e rsolta: ai processi si penserà dopo.
Dal punto di vista societario, al momento non c’è un presidente, dopo le dimissioni di Francesco Bertolini. Ma soprattutto bisogna trovare le risorse - a quanto pare circa 800mila euro - necessarie a finire la stagione con tranquillità, a partire dalle prossime scadenze, che secondo il Resto del Carlino sono previste per le prime settimane di marzo. Come è noto la Virtus deposita per intero i contratti in Legabasket, per cui tutto è sottoposto ai controlli Comtec e non ci si può permettere il minimo ritardo o distrazione, altrimenti scattano le penalizzazioni, come la società ha già sperimentato sulla sua pelle nella scorsa stagione. Lunedì ci sarà l’assemblea dei soci della Fondazione, e si suppone si parlerà prevalentemente di questo. In attesa di nuove forze che arrivino dall’aumento di capitale, sono gli attuali soci a doversi fare carico di questa situazione.
E poi c’è il campo, dove la situazione è davvero difficile. Ieri è arrivata l’ennesima doccia fredda. Allan Ray è nuovamente KO (lesione a un legamento del ginocchio sinistro, quello non operato) e dovrà stare fermo almeno due settimane. Ma dato che parliamo di un giocatore reduce da uno stop di oltre tre mesi, a questo punto è lecito chiedersi se in questa stagione si rivedrà mai il vero Allan Ray, e la risposta è probabilmente no. Col senno di poi risulta affrettata - se non imprudente - la decisione di transare con Courtney Fells, proprio tre giorni prima dell’infortunio. Ma anche qui, se ne parlerà a bocce ferme: adesso c’è la necessità di salvarsi, e per questo la Virtus deve tornare sul mercato per tutelarsi, dato che da ieri (e forse anche da prima) si è capito che quest’anno Ray non è affidabile dal punto di vista fisico.
Intanto serviranno le risorse per farlo, e anche qui sarà la proprietà a dover autorizzare un'ulteriore operazione. Inoltre, anche con le risorse a disposizione la società ha pochissimo margine di manovra, dato che il sesto e ultimo visto USA è stato speso per ingaggiare Fells. I bianconeri hanno ancora tre tesseramenti, ma possono prendere solo giocatori comunitari Bosman A o americani già vistati, quindi già presenti in Italia, in serie A o A2. Quindi - a meno che non si abbandoni il 5+5 passando al 3+4+5, operazione estremamente dispendiosa, e si è visto sopra che le risorse non abbondano - non si potrà prendere dall’estero il Pullen della situazione, ovvero colui che quasi da solo salvò la Virtus nel 2013.
Tra i giocatori già vistati che potrebbero liberarsi, in serie A Torino ha Andre Dawkins in fase di taglio (col giocatore che è scappato in USA senza permesso) e anche Ian Miller in seria discussione. Torino magari non vorrebbe aiutare una diretta concorrente, ma se transerà con uno dei due la Virtus potrà prenderlo. In serie A2 invece si può andare a bussare a Siena per Chris Roberts, a Imola per Karvel Anderson, oppure a Roseto per Bryon Allen, offrendo un buyout. Dei tre l’unico che ha già giocato in serie A - e discretamente - è Chris Roberts, che potrebbe essere quello più raggiungibile, viste le difficoltà economiche di Siena. Con Imola ci ha già provato invece Torino, ed è stata respinta. In ogni caso eventuali passaggi vanno fatti entro fine febbraio per gli scambi interni alla serie A, mentre per prendere un giocatore dalla serie A2 c’è tempo fino a fine marzo.