Peppe Poeta, dopo la strepitosa prova di sabato alla Segafredo Arena, ha parlato al Corriere dello Sport.
Un estratto delle sue parole.
Io vivo il basket con la consapevolezza di fare il lavoro più bello del mondo, di essere un privilegiato. Per questo gioco sempre con il sorriso. Questo mi aiuta, ancora di più ora che sono verso la fine della carriera, a
godermi ogni momento. Inoltre sono sempre stato un play realizzatore.
Col passare degli anni devo fare di necessità virtù. Ho un’età, non ho più le gambe per andare al ferro come ho fatto sempre. E allora devo per forza segnare da fuori. Ecco perché sono migliorato tanto negli ultimi anni.
La separazione da Reggio? Ci sono rimasto male, non lo nego. Mai mi era mai capitato in carriera di non andare fino in fondo al contratto. Ma sono cose che possono succedere.

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