DERBY, IL DOPOPARTITA VIRTUS
Alla fine, le due partite ravvicinate non sono state molto diverse. In entrambe la differenza di valori era netta, e in entrambe la Virtus ha preso il largo dopo un primo tempo equilibrato, chiudendo senza particolari problemi. Poi fa specie che una delle due fosse il derby, ma al momento la differenza di valori in campo è questa, soprattutto con la Fortitudo senza due giocatori.
Della partita di ieri si possono sottolineare tante cose, dagli assist di Teodosic (14, uno dei quali ha già fatto il giro del mondo), al dominio a rimbalzo, alla solidità di Weems, alla crescita di Pajola, non più solo un difensore clamoroso - come Banks ha scoperto a sue spese - ma anche un fattore in attacco. Ieri 14 punti, massimo in carriera in serie A.
Insomma, tutto bene, senza particolari scossoni, nè problemi. 26 assist venerdì, 27 ieri, la palla gira e la Virtus vince divertendosi. Dopo dieci giorni senza partite e un paio di rinvii era quello che ci voleva, prima di un’altra sosta, alla quale la Virtus arriva dopo aver fatto benissimo in coppa e discretamente in campionato, con tre passi falsi che la pongono al terzo posto con un record di 5 vittorie e 3 sconfitte - pari a Venezia e Pesaro - dietro all’imbattuta Milano (9-0) e alla sempre più sorprendente Brindisi (8-1) che ieri ha trovato l’ottava vittoria in fila.
Andando avanti, bisognerà cercare di risalire la classifica. Intanto. due settimane per ricaricare le pile - tranne per i tre Nazionali, Ricci, Tessitori e Pajola - e per reinserire Abass, che a breve potrà tornare ad allenarsi coi compagni.
(foto Virtus Pallacanestro)