BASKET CITY AL MARE: CHIACCHIERE DI MERCATO
Bavvy - Mi fate ridere.
Esordì così, con una frase dura come il temporale che stava scrosciando sulla spiaggia, costringendo i nostri amici al bar, il dialogo tra i due tifosi. Che avevano passato una settimana di sofferenze, tra un proprietario restio alla vendita e uno a rischio fallimento. Uscendone con un sostanziale pareggio: la Virtus era ancora nelle mani di Sabatini, ma senza certezze del domani. La Fortitudo attendeva i responsi Comtec come uno studente poco preparato, e che doveva affidarsi più al fato che non alle proprie certezze.
Piccy - E questa da dove viene fuori?
Bavvy - Guarda. Io ho anche apprezzato, anche se non lo potevo dire, tutto quello che i tifosi vostri hanno fatto in questi anni. Poi va bene, c’era tutta ‘sta retorica, la celebrazione delle vostre Cremona e Reggio, però riconoscevo un attaccamento, almeno sonoro, che noi non abbiamo mai avuto. Poi però vedo cosa state facendo in questi giorni: rischiate di fallire, e nessuno alza la voce. Lo sappiamo anche noi, vero, che non sono le manifestazioni dei tifosi a salvare le cose, ma in questo momento i tifosi Fortitudo o stanno zitti, o quasi sperano nel fallimento per poter poi dire “avevamo ragione, ve l’avevamo detto!”. Capisco che il nostro andare in piazza contro Madrigali, nel 2003, non è stato oceanico e non ha portato a niente, però il silenzio assoluto, accidenti…
Piccy - Non so cosa dire. Sarà che dopo questi anni di vacche magre, ormai siamo rassegnati. Sai, quando vedi che il tuo amore di una vita sta male, malissimo, allora ti chiedi se non sia il caso di andare di eutanasia, piuttosto che vederlo così. Io sono a pezzi: dopo una settimana a sentire voci sul fatto che ricapitalizzi o meno, il nostro Sacrati, ora vedo che la cosa è stata fatta, ma che questo non assicura niente sul domani, perché non è ancora certo né che il bonifico sia buono, né che dietro ce ne siano altri, di denari, per andare avanti. Stiamo parlando di una rinascita o di un semplice tampone, che potrebbe venire via al primo stormir di fronde? E soprattutto, la Comtec, cosa farà?
Bavvy - Però la settimana scorsa non mi hai risposto. Se l’alternativa alla sparizione fosse Sabatini, tu cosa faresti?
Piccy - Per ora, posso solo sperare di non dovermi mai porre il problema. Perché non ce la posso fare, è troppo anche per me. Va bene il discorsonessuna tempesta distruggerà la nostra fede, ma qui si esagera. Io, per ora, aspetto solo di capire se morirò, se vivrò e, se vivrò, in quali condizioni. Che bella estate, no?
Bavvy - Amico mio, una volta a me e una a te. Io, dal canto mio, vorrei soltanto che questa solfa della vendita finisca. Addirittura, avevo pensato che Sabatini stesse aspettando la non ricapitalizzazione di Sacrati per vendere immediatamente e venire da voi. Ora non so che dire: resta lui? Bene, ma che non venga a fare la parte di quello che ci ha salvato da Mirabilandia, dai Tacopina e altro. E, soprattutto, un po’ di mercato lo iniziamo a fare? O aspettiamo ancora un po’, finendo con il mandare in campo i bambini? Specie considerando che svariati giocatori ancora sotto contratto, come Koponen, li hai già scaricati. E allora, cosa facciamo? E, soprattutto, cosa mi devo aspettare? Che arrivi Hurd, ok, che sembra essere vicino. Ma il resto?
Piccy - Però mi fate ridere anche voi. Con ‘sto Sabatini, accidenti, che sta facendo passare questo presunto “proponente” come il principe della collina di Candy Candy. Chissà se esiste, chissà chi sarà, che faccia avrà… Ma anche voi tifosi, sempre a lamentarvi, sempre a dire che non vi abbonate, però alla fine lo farete sempre. Oramai dobbiamo capire che a Bologna non si può sperare di trovare mecenati che buttano miliardi nello sport, e l’unica cosa importante è trovare un po’ di continuità: quella che voi avete, se non altro, e quella che noi invece ci sognamo. Non dico che al vostro posto mi bacerei i gomiti, però serve realismo. Quello che forse voi non avete.
Bavvy - Ma più che realismo, è che non vorrei essere sempre preso in giro, da uno che fa una cosa e ne dice un’altra, ne dice una e ne fa un’altra ancora. Intanto il mercato va avanti, e noi stiamo fermi. Dovrei essere contento?
Piccy - Vero, ma almeno tu continui ad esistere! Io no! Io non so domani dove sarò, accidenti, e soprattutto non so quale potrebbe essere la soluzione migliore! Fallire, ripartire dalla B ma almeno dopo aver ripulito da chi ci ha portati in questa situazione, o sopravvivere nell’attesa di giorni migliori?
Il temporale si quietò. Almeno quello in alto, in cielo. Lentamente la spiaggia si ripopolò di quegli screanzati che preferivano il beach volley e gli indegni racchettoni alla palla al cesto. E i nostri due amici continuarono a discutere, come sempre: sarebbe stato così anche la settimana successiva?
Esordì così, con una frase dura come il temporale che stava scrosciando sulla spiaggia, costringendo i nostri amici al bar, il dialogo tra i due tifosi. Che avevano passato una settimana di sofferenze, tra un proprietario restio alla vendita e uno a rischio fallimento. Uscendone con un sostanziale pareggio: la Virtus era ancora nelle mani di Sabatini, ma senza certezze del domani. La Fortitudo attendeva i responsi Comtec come uno studente poco preparato, e che doveva affidarsi più al fato che non alle proprie certezze.
Piccy - E questa da dove viene fuori?
Bavvy - Guarda. Io ho anche apprezzato, anche se non lo potevo dire, tutto quello che i tifosi vostri hanno fatto in questi anni. Poi va bene, c’era tutta ‘sta retorica, la celebrazione delle vostre Cremona e Reggio, però riconoscevo un attaccamento, almeno sonoro, che noi non abbiamo mai avuto. Poi però vedo cosa state facendo in questi giorni: rischiate di fallire, e nessuno alza la voce. Lo sappiamo anche noi, vero, che non sono le manifestazioni dei tifosi a salvare le cose, ma in questo momento i tifosi Fortitudo o stanno zitti, o quasi sperano nel fallimento per poter poi dire “avevamo ragione, ve l’avevamo detto!”. Capisco che il nostro andare in piazza contro Madrigali, nel 2003, non è stato oceanico e non ha portato a niente, però il silenzio assoluto, accidenti…
Piccy - Non so cosa dire. Sarà che dopo questi anni di vacche magre, ormai siamo rassegnati. Sai, quando vedi che il tuo amore di una vita sta male, malissimo, allora ti chiedi se non sia il caso di andare di eutanasia, piuttosto che vederlo così. Io sono a pezzi: dopo una settimana a sentire voci sul fatto che ricapitalizzi o meno, il nostro Sacrati, ora vedo che la cosa è stata fatta, ma che questo non assicura niente sul domani, perché non è ancora certo né che il bonifico sia buono, né che dietro ce ne siano altri, di denari, per andare avanti. Stiamo parlando di una rinascita o di un semplice tampone, che potrebbe venire via al primo stormir di fronde? E soprattutto, la Comtec, cosa farà?
Bavvy - Però la settimana scorsa non mi hai risposto. Se l’alternativa alla sparizione fosse Sabatini, tu cosa faresti?
Piccy - Per ora, posso solo sperare di non dovermi mai porre il problema. Perché non ce la posso fare, è troppo anche per me. Va bene il discorsonessuna tempesta distruggerà la nostra fede, ma qui si esagera. Io, per ora, aspetto solo di capire se morirò, se vivrò e, se vivrò, in quali condizioni. Che bella estate, no?
Bavvy - Amico mio, una volta a me e una a te. Io, dal canto mio, vorrei soltanto che questa solfa della vendita finisca. Addirittura, avevo pensato che Sabatini stesse aspettando la non ricapitalizzazione di Sacrati per vendere immediatamente e venire da voi. Ora non so che dire: resta lui? Bene, ma che non venga a fare la parte di quello che ci ha salvato da Mirabilandia, dai Tacopina e altro. E, soprattutto, un po’ di mercato lo iniziamo a fare? O aspettiamo ancora un po’, finendo con il mandare in campo i bambini? Specie considerando che svariati giocatori ancora sotto contratto, come Koponen, li hai già scaricati. E allora, cosa facciamo? E, soprattutto, cosa mi devo aspettare? Che arrivi Hurd, ok, che sembra essere vicino. Ma il resto?
Piccy - Però mi fate ridere anche voi. Con ‘sto Sabatini, accidenti, che sta facendo passare questo presunto “proponente” come il principe della collina di Candy Candy. Chissà se esiste, chissà chi sarà, che faccia avrà… Ma anche voi tifosi, sempre a lamentarvi, sempre a dire che non vi abbonate, però alla fine lo farete sempre. Oramai dobbiamo capire che a Bologna non si può sperare di trovare mecenati che buttano miliardi nello sport, e l’unica cosa importante è trovare un po’ di continuità: quella che voi avete, se non altro, e quella che noi invece ci sognamo. Non dico che al vostro posto mi bacerei i gomiti, però serve realismo. Quello che forse voi non avete.
Bavvy - Ma più che realismo, è che non vorrei essere sempre preso in giro, da uno che fa una cosa e ne dice un’altra, ne dice una e ne fa un’altra ancora. Intanto il mercato va avanti, e noi stiamo fermi. Dovrei essere contento?
Piccy - Vero, ma almeno tu continui ad esistere! Io no! Io non so domani dove sarò, accidenti, e soprattutto non so quale potrebbe essere la soluzione migliore! Fallire, ripartire dalla B ma almeno dopo aver ripulito da chi ci ha portati in questa situazione, o sopravvivere nell’attesa di giorni migliori?
Il temporale si quietò. Almeno quello in alto, in cielo. Lentamente la spiaggia si ripopolò di quegli screanzati che preferivano il beach volley e gli indegni racchettoni alla palla al cesto. E i nostri due amici continuarono a discutere, come sempre: sarebbe stato così anche la settimana successiva?