XL EXTRALIGHT MONTEGRANARO - CONSULTIVEST BOLOGNA 83-65
Saranno in 7, saranno in 12 (oggi fuori Italiano e Bryan), ma a volte, il troppo, stroppia. La Fortitudo esce piallata da Porto San Giorgio, vittima delle proprie evoluzioni e involuzioni, partendo con 2-13 come successo già in altre occasioni e poi non riuscendo, in nessun modo, a rientrare. Facile da dirlo, come commento: ad averne troppi, spesso, si rischia di perdere troppo tempo a capire con chi andare. Davanti, come dietro. E allora brava Montegranaro, e dubbi da porsi in casa Effe, dove McCamey è sempre più un mistero, e dove qualcosa, adesso, va ristudiato. Anche solo il chiudersi nello spogliatoio, dirsi buongiorno, ripresentiamoci e riavviarsi.
Start con il lancio di peluche per il Teddy Bear Toss, con il rischio che gli addetti al campo si portino via anche qualche giocatore F, rimasto paralizzato dall’impatto con un PalaSavelli, peraltro, per nulla ostile anzi. Si ciccano i primi 12 tiri su 13, ed è grasso che cola essere, al 5’, solo 2-13. Boniciolli ribalta tutti gli spupazzati del quintetto, trova miglior linfa in un ispirato Cinciarini, al 10’ è 19-12 interno e ringraziare.
Le seconde linee continuano a far bene, difendendo e lasciando a Cinciarini l’opera di riallacciamento. Funziona, c’è il sorpasso (21-19), ma la benzina finisce di nuovo: prima collassano Amici e compagni, poi fallisce il tentativo di riscatto di qualche titolare (McCamey in primis), e non difendendo praticamente mai arriva un 20-4 con massimo vantaggio poderoso, 39-25. Legion almeno davanti prova ad esistere, ed è 43-31 al 20’.
Passano 43”, prima che Boniciolli fermi di nuovo la sua squadra per un timeout, con il -20 sul tabellone e la sofferta necessità di capire, in tutta questa teorica abbondanza, a chi andare a bussare per trovare risposte. Ci provano Mancinelli e Cinciarini, per un 11-0 che se non altro tiene il divario a livelli umani, ma continuando a giocare senza regia (ci sono minuti con entrambi i play in panca) tutto è approssimativo. Rosselli si mette a dirigere ma è leggere un libro in una lingua arcana, ed è 60-48 al 30’.
Legion decide di tirare senza pensarci troppo, arrivano 3 triple, ma il 4 non vien da sé, come si suol dire. Si resta sempre in scia (-7 a -6’), ma quando l’americano alza bandiera bianca tutto crolla, con i demeriti che appaiono belli evidenti, e anche il divario che, in prospettiva avulsa, non è di quelli belli da ereditare. Ma difendendo male e attaccando peggio, di vittorie non ne arrivano.
(Foto di Fabio Pozzati / Fortitudo Pallacanestro Bologna)