Teo Alibegovic, lungo della squadra che ottenne la promozione nel 1993, è stato sentito da Damiano Montanari di Stadio. Un estratto dell’intervista.

“Essere promosso con la Fortitudo è un'esperienza unica. A chi ha la fortuna di provarla, rimane sulla pelle per tutta la vita. Nel 1993 sembrava fosse festa nazionale. Chi è fortitudino una volta, lo rimane per sempre. A me è accaduto così.
Le mie critiche a inizio stagione? Ridirei le stesse cose, perché non ho mai detto che la Fortitudo non avrebbe centrato la promozione. Temevo gli infortuni dei giocatori meno giovani. La Effe ha avuto il lusso di poter aspettare i rientri di Mancio e Cinciarini. Se l'idea della società era quella di voler vincere il campionato, ha fatto la scelta giusta. Rimango dell'idea che questa squadra ai playoff farebbe molta fatica.
In serie A? Lo zoccolo duro si può sempre mantenere, ma questa squadra non può competere in Serie A, tranne che a livello basso o medio basso. Per me è normale che il roster si debba rivoluzionare. Fin qui la Fortitudo ha fatto benissimo con quanto aveva a disposizione e merita complimenti. Sono veramente felice, soprattutto per Mancio, per il piccolo Marchetto Venuto, che ha mosso i suoi primi passi con me a Udine, per la sodetà e per tutti i tifosi.
Il giocatore chiave? Lo dico dall'inizio del campionato: Guido Rosselli. E' stato il più continuo e ha due attributi che arrivano sino al ginocchio. E' stato un diesel: si è acceso e ogni volta, come una barca, è arrivato perfettamente a destinazione. E' stato l'mvp assoluto. Confermarlo? Il problema di Rosselli è che sempre stato un ragazzo talmente competitivo da strappare il cuore a chiunque. Non si rende conto che Michael Jordan è meglio di lui. Se riesce a mettersi a disposizione della squadra, sapendo che ogni tanto può non giocare 30', allora per me può anche fare la Serie A. Ma non è compito mio pensare alla squadra del futuro. Quello spetta a Marco Carraretto e a Christian Pavani, un presidente molto intelligente. Auguro alla Fortitudo di trovare altri sponsor: in Serie A il budget va triplicato”

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