Le parole di Luca Dalmonte alla vigilia della trasferta di Ravenna.

“Candussi è arrivato con la disponibilità economica di assecondare un desiderio e una scelta mia, credo che sia una testimonianza vivente di quanto la società da un punto di vista di impegno economico e di apertura nell’ascolto abbia dato assoluta disponibilità. Lui arriva da un periodo in cui il livello degli allenamenti, per vari motivi non ultimo la sosta, non è stato ottimale. Quindi serve qualche giorno di attesa per permettergli di farsi apprezzare. Gli ho spiegato quelle che sono le necessità che abbiamo, ma tutta la squadra dovrà mettersi a sua disposizione per accoglierlo al meglio. La partita di Ravenna assume più di un significato, contro una squadra che nelle ultime due settimane ha cambiato un giocatore e con questo ha cambiato molte proprie prospettive, passando da un centro interno ad un’ala piccola che gioca anche da 5. Vrankic è giocatore perimetrale che può andare in post basso, ma con necessari cambi. Questo ci porta a leggere una partita da affrontare con grande attenzione, considerando che ora possono anche usare Oxilia da 4 e lui, o Petrovic, da 5. Dovremo essere capaci di cambiare forma e interpretazione difensiva. Bonacini e Musso, specie Musso, sono molto coinvolti nelle uscite dei blocchi, e il primo aiuta nel ball handling Anthony.”

Che settimana è stata? “La risposta ce la darà il campo. La mia percezione è che ci sia stata la consapevolezza di essere stati spostati oltre modo dalle emotività di Mantova, che ci hanno fatto uscire dal campo per via dei troppi pensieri. E’ stata una partita dove abbiamo colpevolmente perso il controllo, e questo si è visto anche nell’ambito tecnico. Ci sono state troppe sbandate, e ci siamo resi conto che questa modalità non è efficace, ne abbiamo preso atto.”

Candussi ha già molta voglia di fare bene. “Lui ha acquisito le idee chiare su cosa serva alla squadra, e c’è un processo di accoglienza positivo. Ma non ci sono formule magiche per cui in 5 ore di allenamento ci possa essere un inserimento efficiente, quindi è normale doverlo proteggere. Poi il suo utilizzo come sempre dipenderà dall’allenatore, ma anche e soprattutto da quelle che sono le necessità della squadra. Se un giocatore funziona, contestualizzata all’interno della squadra, non ha senso farlo sedere, non ci sono limiti di tempo. La squadra ora sa che c’è un giocatore in più nelle rotazioni, è possibile ad esempio che qualcuno giochi meno, magari Italiano che ha ruotato su due ruoli, con benefici per l’intensità delle proprie prestazioni. Questo in teoria, poi la pratica andrà verificata”

La società ha fatto uno sforzo. Questo alza le asticelle? “Lo dico con il punto esclamativo, che oltre allo sforzo c’è stata anche la voglia di ascoltarmi. Quando si entra in corsa, e siamo alla fine di febbraio, conoscere già un giocatore aiuta molto, oltre al fatto che sia un determinato tipo di giocatore con una testa pensante. Sa quello che lo aspetta e sa quali sono le caratteristiche dei propri compagni. Ma non è che il suo arrivo ci faccia vincere le partite che abbiamo già giocato e perso, le occasioni mancate non ci danno altri punti in classifica. Cercheremo di girare la tendenza delle ultime due settimane, è necessario che ci ricordiamo il modo in cui abbiamo prodotto – e non virtualmente o sei mesi fa – le gare con Udine e Rimini per finire nel miglior modo possibile, centrare l’obiettivo, e poi vedremo quello che capiterà in un nuovo campionato con mille variabili. Sappiamo che è una aggiunta che ci rende più equilibrati, che dovrebbe alzare la nostra qualità quando dovremo farci trovare pronti. Senza che il passato sia una pesantezza, la storia dice che dentro i playoff succedono tante cose, arrivarci senza tossicità è il modo migliore per affrontarli”

La stagione comincia oggi. “Non lo so, dicessi che è vero sarei un venditore di fumo. La partita di Mantova è stata l’espressione peggiore del nostro calendario fino ad oggi, non solo per il risultato ma anche per la modalità. Ora dobbiamo avere la capacità di giocare ogni singola palla a due nel miglior modo possibile, con questo nuovo assetto, poi ci sarà la seconda fase e l’eventuale ingresso al nuovo campionato. Dobbiamo utilizzare il passato come esperienza, nel bene e nel male, cercando di codificare i modi in cui siamo competitivi e quelli in cui ci siamo rivelati irriconoscibili.”



(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)

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