CONSULTINVEST BOLOGNA - AGRIBERTOCCHI ORZINUOVI 76-67
Troppo facile prima, ma non abbastanza difficile poi per riaprirla. La Fortitudo alla fine chiude l’esilio riminese con la quarta di fila, dando l’impressione di momenti totalitari nel primo tempo e un eccessivo imborghesimento dopo. Così, fatto +26 già a metà secondo quarto, un eccesso di confidenza – o forse solo la difficoltà di trovare la continuità dopo cotanto esordio – rende il secondo tempo un qualcosa che non è vero e proprio rischio, ma nemmeno garbage time come forse ci si sarebbe aspettati. Si vince, e per il resto il bicchiere è poi più pieno che vuoto, e per ora basta così.
Minuto di raccoglimento in ricordo di Marino Perani, e subito buona Fortitudo. Come? Lasciando che Orzinuovi dia palla sulle tacche a Olasewere, andandolo a raddoppiare e sfruttando le poche doti di scarico del lungo lombardo. Ergo, contropiedi a raffica, e basta solo gestire senza esagerare contro una squadra che va in doppia cifra di palle perse già al minuto 8. Così è un attimo, e primo quarto che termina 30-11.
Contro una squadra che ci mette 15’ per tentare (ed è un cross) il primo tiro da fuori, la Fortitudo continua ad avere gioco facilissimo, anche quando le capita di non segnare ad ogni azione e di rallentare, quindi, la tritata. Si fa 39-13 al 14’, poi qualcosa viene concesso dietro – anche perché i lombardi decidono di variare un minimo le proprie faccende – ma con Legion allo scaderissimo si mantiene il ventello, 51-29 al 20’.
Poi si riparte con un po’ troppo narcisismo, e un eccesso di rollerball che porta a troppi tiri non presi per aumentare il numero di passaggi, e manovra che di riflesso si ingolfa. Non che ci sia da impanicarsi, ma intanto Orzinuovi fa -14 prima che i due mori bolognesi rimettano qualcosa in saccoccia e fare 66-48 al 30’.
Poco propensa a rimettersi a giocare dopo averla creduta ormai semplicissima, la Fortitudo eccede nella melina, lasciando ad Orzinuovi la possibilità di provarci: tre volte viene ciccato l’altrui -9, prima che qualche porta dietro venga chiusa rendendo davvero troppo complesso il metterla in discussione. C’è solo l’uscita di un acciaccato Cinciarini (contusione osso sacro, da rivalutare), l'esordio del Boniciollino, e poco altro per la cronaca.
(foto Fabio Pozzati)