Il Presidente LNP Pietro Basciano è stato intervistato da Raffaele Baldini su Il Piccolo.
Un estratto delle sue parole.

Noi per forza di cose dobbiamo fare riferimento alla Fip e a Gianni Petrucci, con cui siamo sinergicamente in sintonia; con la presenza anche di Umberto Gandini e di tutti i club cerchiamo di trasformare questo momento difficile in un’opportunità per il domani. Evitiamo polemiche che potrebbero intossicare maggiormente il clima, vagliamo proposte innovative per calibrare la giusta riforma del movimento.

Ha senso ancora parlare di professionismo? Non posso parlare di questo aspetto, entrerei in ambiti non di mia competenza (serie A, ndr). Posso solo dire che una via attuabile potrebbe essere quella del semi-professionismo, aiutati da un alleggerimento del regime fiscale nei confronti delle società.
L'eredità più pesante? Difficile dirlo adesso. Ci vorranno un paio di mesi per capire come questo virus ha modificato la nostra quotidianità. Dal punto di vista cestistico faremo i conti con un ulteriore ridimensionamento finanziario, con una probabile riforma dei campionati e delle logiche annesse; molto più complesso sarà capire come la gente si approccerà nuovamente allo sport, dallo stare assieme al palazzo sino ad investire per uno spettacolo che è pur sempre un surplus.
La parola chiave per ripartire? Permettetemi due: solidità e unità. Solidità per quello che concerne le garanzie che le società devono dare per il futuro, non solo economica ma anche e soprattutto umana. Poi l’unità per rilanciarsi, “guardando al passato per capire il presente e orientare il futuro”.

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