Flats Service Fortitudo Bologna - Mascio Orzinuovi, cronaca
Flats Service Fortitudo Bologna – Mascio Orzinuovi 80-75
Sia lodato il Paladozza, che alza la voce spingendo la Fortitudo alla sua prima vittoria in stagione, dopo una gara fatta per 30’ di atrocità difensive che non si vedevano forse dai tempi di Sacchetti. Poca lucidità, tagli che non vengono seguiti ed eccessi di fronzoli e svolazzi, tutto qua. Poi il clima cambia, la squadra inizia a difendere e, davanti, a non affidarsi alle follie dei singoli. Tante cose andranno ristudiate, ma almeno stavolta c’è un dopo partita senza grattarsi la testa per studiarne i dubbi. E magari ripartire dall’ultimo quarto.
Cronaca
Si parte con difese reciprocamente gentilissime, e solo quando la Fortitudo prova un minimo di anticipi arriva qualche recupero, la sveglia di Gabriel e il 17-10. Timeout con la Fossa a striscionare per Luca Carboni, si continua a navigare a chi ne fa di più, e a ‘sti ritmi basta un attimo per passare dal 22-14 al 25-23 del 10’.
L’area è un colabrodo di posizioni casuali, si va a -4, e si torna a galla perché davanti, di riffa o di raffa, qualche cesto arriva sempre. Gabriel tira ogni cosa che gli arriva, se va dentro funziona, ma per tornare +4 serve soprattutto – toh – difendere due azioni di fila. Dura poco: la difesa si apre ad ogni ribaltamento di palla e penetrazione, 0-7, ed è già buona cosa limitare al -1, 45-44, del 20’.
E’ chiaro che, senza una organizzazione difensiva degna di tal nome, si deve sperare nella fotta e nelle individualità, rotolando a -10 (53-63) tra mugugni nemmeno tanto sottintesi dopo aver preso di fila una schiacciata e un contropiede uno contro zero. Eppure, di nuovo, è questione di poco per tornare sotto, anche se mai a impattare, e 68-64 esterno al 30’.
La scossa arriva da Sabatini, che capendo di non potersi affidare alla seconda linea difensiva si mette a fare da prima linea praticamente da solo, oltre ad un po’ di braccino orceano. Errori arbitrali in serie, clima che si surriscalda, ma anche minuti senza prendere cesti dal campo che portano al +2 a -4’30”. E’ un altro tipo di approccio, che offre il 76-71 e il cambio di inerzia. Ed è cosa buona e giusta che la tripla del +6, che apre ad uno sprint con margine di vantaggio, la metta Sabatini, anche se dopo esagera. Pepe smadonna dopo un contatto dubbio su tiro da 3, tecnico, fine.