Sul fallimento della spedizione azzurra ai Mondiali, la Gazzetta dello Sport ha sentito alcuni "big" della pallacanestro italiana.
Riportiamo le parole dell'ex coach Fortitudo Carlo Recalcati.

Problema di quantità
Sono pochi i giocatori italiani di livello internazionale che possono competere nei campionati Europei e Mondiali. Le Nazionali che da anni ci stanno davanti hanno molti più giocatori di prima fascia. Questo problema è una delle conseguenze del sistema di iscrizione a referto degli italiani eleggibili nei club di Serie A che sottende un equivoco di fondo: oggi è interpretato come un obbligo per adempiere al format adottato dal club (5 italiani+5 stranieri o 6+6), viceversa dovrebbe essere un incentivo economico.
Equivoco di fondo
Tolti i 4-5 big, gli altri giocatori delle Nazionali degli ultimi 10 anni non hanno espresso e non esprimono una qualità media adeguata ai grandi appuntamenti. Non c'è omogeneità tra il primo e il secondo quintetto. Molti di loro arrivano in Nazionale senza avere maturato coi propri club l'esperienza internazionale sufficiente per essere competitivi.

Il buco dei lunghi
Da troppo tempo la Nazionale non ha un centro importante. L'ultimo è stato Denis Marconato che non a caso ha avuto una carriera internazionale molto intensa e qualificata. In seguito ha dovuto sempre adeguare alcuni lunghi fuori ruolo come Bargnani e, da ultimo, Gallinari. Ad alto livello è una lacuna pesante.

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