Della partita di ieri cosa può tenere la Virtus? Di sicuro i due punti, molto pesanti in ottica primo posto del girone, vista la sconfitta di Strasburgo. Poi la voglia di difendere - anche se non sempre ha funzionato - dopo l’inizio spuntato.
Per il resto, è stata decisamente una brutta partita: primo quarto shock, e poi con tantissima fatica fatta per riacchiappare una Lubiana decisamente coriacea, che ha messo in campo i giovani virgulti locali - senza assolutamente nulla da perdere - con un’intensità ben diversa da quella dell’andata. Alla fine si è vinto, grazie a vari fattori: di sicuro i 14 punti di Aradori nell’ultimo quarto, ma anche la grinta di Martin e Cournooh e la partita positiva di Kravic e Baldi Rossi. Ma si è rischiato molto, troppo.
Coach Sacripanti ha parlato di pesanti carichi di lavoro: senz’altro, ma è anche facile pensare che la partita sia stata sottovalutata, altrimenti non ci si sarebbe messi in una situazione tanto pericolosa, dato che a 10 secondi dalla fine Lubiana ha avuto la possibilità di tirare per pareggiare o vincere, negata poi dalla rubata di M’Baye. Quindi la mentalità che il coach ha evocato alla fine si sarebbe dovuta vedere dal primo minuto, e probabilmente tanti problemi si sarebbero evitati. A Varese, domenica, bisognerà fare molto meglio di così.

Con Lubiana, infine, sono tornati fuori due problemi “storici” della Virtus di questa stagione. La mancanza di un cambio affidabile di Tony Taylor, che è stato impiegato per 33 minuti (7’ di sofferenza per Pajola) e i rimbalzi: 36-46, nonostante il rientro di Martin che dà una grande mano in tal senso. A questo proposito, si è visto che Brian Qvale è lontanissimo dalla condizione ideale. Aveva giocato 12 minuti domenica, ieri si è fermato a otto. Con l’arrivo di Moreira, il maggiore indiziato per la tribuna in campionato è lui, finchè non sarà di nuovo al 100%.

(foto FIBA Europe)

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