Bologna, 18 gennaio –

 

Intervenuto oggi a Radio Sportiva, il CEO di Virtus Segafredo Bologna Luca Baraldi ha analizzato il momento della stagione bianconera. Tanti i temi toccati dal dirigente virtussino.

L’attuale situazione di classifica in Euroleague

“Le due sconfitte consecutive fanno scalpore, ma sono la fotografia della nostra stagione in quanto fino ad ora abbiamo subito davvero poche sconfitte nelle partite precedenti, e arrivate dopo numerose gare importanti come in campionato con Reggio, il venerdì precedente a Berlino e prima ancora contro il Bayern Monaco. Per questo motivo l’aspetto fisico per una squadra che gioca in trasferta è determinante, tanto che molte squadre di testa hanno perso molte partite proprio fuori casa, il fattore campo in Europa ha un valore molto importante, come lo è ad oggi per noi. Le nostre performance casalinghe europee possono essere accumunate a quelle del Real Madrid, con un record di 9 a 1. Il fattore campo, la nostra Virtus Segafredo Arena e, soprattutto, la presenza della nostra tifoseria sono elementi determinanti.”

Gli obiettivi europei: “Il nostro obiettivo è quello di migliorare la posizione in classifica dello scorso anno che era 14°, al momento abbiamo eguagliato lo stesso numero di vittorie della passata stagione, ne mancano ancora 13, una vittoria dovremmo trovarla da qui alla fine. Questo era l’obiettivo che avevamo dato anche all’area tecnica, poi giustamente l’azionista, desiderando il massimo dai propri investimenti, ha chiesto l’ingresso nei playoff, questo è l’obiettivo della stagione. Al momento siamo in una buona situazione, mancano tante partite e i nostri competitor sono società con roster di primissimo livello e con investimenti ben superiori ai nostri. Siamo alla seconda partecipazione in Euroleague, dopo due decenni di assenza. Se analizziamo le performance delle squadre alle prime partecipazioni continentali sono tutte di medio-bassa classifica, da questo punto di vista siamo soddisfatti.” 

Sul cammino delle due squadre italiane in Europa: 

“Milano va rispettata tantissimo, hanno un roster e una struttura tecnica da Final Four. Credo che dopo una partenza un po’ zoppicante vedremo una squadra più performante nelle restanti gare, penso che possano accedere tranquillamente ai playoff ed accedere alla vittoria finale”

Sul gruppo dei giocatori italiani: “I nostri italiani non sono giocatori con esperienza banali, abbiamo Belinelli che ha trascorso 13 anni in NBA, quando la vita media di un giocatore oltreoeano è di 4 anni e mezzo, e quindi chi si è permesso di criticarlo nella passata stagione forse ha sbagliato e lui oggi lo sta dimostrando. Non voglio dimenticare Hackett, per me è un giocatore straordinario come Marco, con grandissima esperienza ed un palmares quasi unico per un giocatore italiano in Europa e ci sta dando un contributo fondamentale. Pajola, uno dei pilastri della Nazionale, e Polonara”.

Su Achille Polonara

“La storia di Achille, dopo un primo momento di sconforto, ha dato la concreta consapevolezza che nella vita si possono superare problemi molto più difficili ed importanti di una semplice partita di basket. Questa forza la sta portando dentro di sé e dentro lo spogliatoio. Anche il rapporto con i compagni ad oggi lo considero un valore aggiunto per tutta la squadra.” 

Sull’arrivo di Coach Banchi ad inizio stagione: “Non avevamo nessuna intenzione di fare una operazione di cambiamento,  proprio perchè avevamo uno dei migliori coach al mondo, poi in seguito alla conferenza stampa e ad altre cose accadute nell’ultimo periodo, ci siamo resi conto che forse non c’era più un condivisione di percorso e di unità di visione della composizione e gestione della squadra. Si è preferito pensare ad un cambiamento. I fatti ci hanno dato ragione e grazie alla bravura e alla intuizione del nostro Direttore Generale Paolo Ronci, abbiamo deciso per Banchi. Non appena mi ha portato questo tipo di soluzione l’ho sposata immediatamente. Non lo conoscevo personalmente ma lo avevo seguito come allenatore, un coach che affermava dei valori, non solo tecnici, ma molto interessanti anche dal punto vista della gestione dello spogliatoio. In seguito alle performance della sua Nazionale al Campionato del Mondo siamo andati diretti su questa decisione.”

Sulla crescita del basket italiano: 

“Sono convinto che il duello con Milano faccia bene a tutto il sistema e oggi, oltre a Venezia che ci è sempre stata, possiamo vedere nuovi competitor come Brescia, squadra di grande rispetto, come Tortona, che sta facendo grandissimi investimenti e che credo possa rientrare tra le big in tempi rapidi. Anche Reggio Emilia ha investito tantissimo ed è amministrata da manager di grandissima esperienza internazionale. Il basket italiano può contare almeno 6-7 squadre di grande livello, questa situazione non era presente 4 anni fa, in cui esisteva solo il duopolio Virtus-Milano.”

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