Stare dietro per tanto tempo, senza mai morire e alla fine arrivare perfino ad annusarla, e uscire da Trieste con l’idea di aver giocato con solidità ma con troppa, troppa vaghezza offensiva. Alla fine la prima trasferta della Fortitudo 3.0 non è diversa dalle ultime, e sarà un caso che chi doveva cambiare il trend non sia andato, diciamo, come era stato sette giorni fa. Legion 6/17, ma non è che si debba mettere la croce addosso a lui. Troppo affaticata Bologna, con Candi che alla fine ha giocato – e nemmeno malaccio – ma con la mancanza della zampata per mettere davvero la freccia e cambiare la classica inerzia. Così è andata, se non altro salvando, se servirà, la differenza canestri.

Si inizia frammentati da fischi fin troppo in modalità vaporiera, ma con squadre che cercano di giocarsela senza poi avere tante paure. Bologna paga subito qualcosa a livello di falli (2 Ruzzier e Raucci), onde constringere Boniciolli a togliere subito la Tachipirina dalle mani di Candi e spedirlo in campo. Mediamente equilibrata la gara, con la Fortitudo a far meglio da fuori e Trieste a banchettare di più tra area e contropiedi, e allora per chiudere il primo quarto avanti 22-20 serve una tripla di Montano, dopo lungo flipperaggio offensivo, allo scadere o quasi.

La Fortitudo non ha la continuità offensiva necessaria per far la voce grossa contro avversari discretamente spuntati nei brevilinei, e quando riesce a servire Knox fa miniminibreak (31-27). Il problema è però nelle palle perse su passaggi laterali, che diventano di nuovo tabacco per gli altrui cylum. Pecile due liberi, Legion non pare quello di domenica, e 33-31 Trieste al 20’.

Il problema degli intercetti che Trieste riporta in touchdown permane, per una Fortitudo che spesso viene graziata dall’arco ma che non riesce a limitare i propri errori a metà campo e conseguenti cesti facili. Per cui, segnando poco e concedendo troppo, arrivare alla doppia cifra di scarto (38-48) è pura matematica. Ruzzier patisce fin troppo l’aria di casa, si segna solo in modo estemporaneo e improvvisato, 55-47 al 30’.

Boniciolli ingrossa il quintetto spostando Italiano da 3, ma tra appoggi sgonfi di Ruzzier e pietre di Legion si recupera poco, e se non altro non si deraglia (cit.). Così, braccino di qua e braccino di là, Legion capisce che ci si può avvicinare al ferro senza dover per forza provarci da lontano, e di punto in bianco la partita diventa punto a punto. Legion si fa scippare, Candi concede un antisportivo che porta a liberi sbagliati da Trieste, ma lo strappo arriva da una tripla di Da Ros, in precedenza viaggiante sullo zero su mille o limitrofi. Arriva anche un tecnico alla panchina, ma Trieste non ammazza. Candi magheggia il -3, ma Knox e Ruzzier, piedi a terra, ciccano il possibile pareggio. Poi, quando Legion perde ancora palla in attacco, è un altro antisportivo e fine dei giochi.


(Photo Iguana Press / Fortitudo Pallacanestro Bologna)
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