KNOX, "CERCO DI FARE QUELLO CHE SERVE PER LA SQUADRA SENZA PENSARE ALLE MIE CIFRE"
Il centro Fortitudo Justin Knox è stato sentito oggi in conferenza stampa.
Cosa vi ha lasciato la gara di Treviso? “Siamo stati una squadra per 40 minuti, difendendo e attaccando nel miglior modo contro di loro. E quando tutti i giocatori agiscono in questa maniera siamo una delle squadre più forti del campionato, e possiamo fare strada”
Legion ti apre maggiori spazi? “Lui è stato di grande aiuto, sia per me che per i compagni. Ottima aggiunta, dagli americani ci si aspetta tanto, e lui ha fatto bene in attacco come in difesa, dandoci una iniezione di fiducia”
Ti toglie qualche responsabilità? “Non proprio, la responsabilità non è che aumenti o cali, perché quello che conta è il risultato finale, e tutto viene condiviso. Io continuerò a prendere la mia parte di responsabilità così come fanno tutti gli americani e i vari giocatori nei propri ruoli”
Come ti sei ambientato a Bologna e nello spogliatoio? “Nello spogliatoio ci divertiamo, poi gli allenamenti sono sempre duri, ma un modo per scherzare e prenderci in giro lo troviamo sempre, ed è un modo per stemperare la tensione. Bologna è una bella città, buon cibo, mi manca solo di vederla con la neve.”
Il rapporto con il coach? “E’ il coach, ha questa enorme passione, spinge a lavorare per gli obiettivi che ci siamo posti.”
Dovresti essere più aggressivo in area. “Lo faccio se c’è bisogno, senza pensare alle cifre perché i punti possono farli anche altri compagni. Non sempre c’è bisogno di punti, in ogni momento della partita ci sono altre cose come anche i rimbalzi, e io sono concentrato solo sul capire cosa fare per aiutare la squadra”
Trieste che partita sarà? “Partita dura, servirà fare difesa e contropiede, evitare palle perse, contro una squadra che sta attraversando un buon momento e che gioca a ritmi alti. Noi non dobbiamo andare dietro di loro, non farli correre”
Avevi mai giocato in un palasport con questi tifosi? “Sì, in Turchia, nella mia prima esperienza da professionista, ma anche nella lega russa un qualche campo caldo l’ho trovato”
Avevi comparato il derby con partite già giocate in America. “A North Carolina-Duke c’era molta gente che guardava la partita, qui il pubblico è molto più attivo e si fa sentire maggiormente”
Come ti trovi con Ruzzier? “Sono molto in sincronia con lui, dopo sei mesi ci troviamo bene a fare pick and roll, ci leggiamo bene, una ottima arma”
La lingua italiana? “Poca roba”
Quando sei arrivati avevi problemi alla schiena, sono stati superati? “Questione risolta, non è più qualcosa che mi infastidisce”
E’ stato difficile ambientarsi al basket italiano? “No, sono professionista da sei anni, devi sempre cercare di essere pronto per le partite, l’unica cosa difficile è non essere a casa propria, ma devi sempre essere concentrato, crearti una routine settimanale per stare bene”
I tuoi compagni più giovani? “Tutti hanno messo in mostra miglioramenti, i giovani come anche gli altri. Il lavoro si sta concretizzando, siamo sulla stessa barca, e siamo contenti di questa crescita”
Non hai gesti particolari dopo un canestro, tipo gli occhiali di Italiano. “No, cerco di restare concentrato sulla partita e di fare bene quello che mi viene chiesto”
Senti la pressione dei giudizi? “So che i tifosi lasciano su Facebook commenti a volte buoni e a volte meno buoni, questo fa parte del mio lavoro ed è normale che sia così. Io cerco di andare avanti giorno dopo giorno senza pensare alle distrazioni e a giudizi negativi”
Il video,grazie a Sportpress
(Foto di Fabio Pozzati)