VIRTUS, IL DOPOPARTITA
Ci sono annate che nascono male: la stagione della Virtus - almeno finora - sembra di questo tipo. Di quattro partite ufficiali solo una è stata giocata al completo (e vinta), mentre nelle altre tre (perse) sono mancati - uno alla volta - i due giocatori più rappresentativi. Ieri mancava Pittman e Ray era in condizioni precarie, cosa apparsa evidente agli occhi di tutti: va detto però che nessuno l’ha costretto a prendersi 18 tiri. In ogni caso quel che ha detto Valli è sacrosanto: in queste condizioni la Virtus ha 60 punti nelle mani. Il problema è che se non vinci contro una squadra oggettivamente modesta, che in pratica ha giocato con soli tre giocatori, contro chi puoi vincere?
Le statistiche sono sotto gli occhi di tutti: i bianconeri sono ultimi per punti segnati (62.5), percentuale da due (37.4%) da tre (23.9%), assist (8.8). In più anche la difesa - che dovrebbe essere il marchio di fabbrica - ha spesso lunghi momenti di amnesia, che poi costringono la squadra a lunghi e faticosi tentativi di recupero, come si è visto sia contro Capo D’Orlando che ieri a Pesaro. I numeri parlano di peggior squadra del campionato o giù di lì, e infatti si è ultimi in classifica, sebbene in buona compagnia. E i tifosi hanno già perso la pazienza, come dimostra lo striscione dei Forever Boys, assolutamente condivisibile.
Questione di ansia, pressione e mancanza di fiducia? Può darsi. Di sicuro anche gli infortuni sono un problema, ma paiono anche aver amplificato problemi strutturali. Come ha fatto notare Walter Fuochi servirebbe come il pane un’altra bocca da fuoco alternativa a Ray, quella che l’anno scorso era Hazell, appunto. Questo perchè gli attesi miglioramenti di Fontecchio per ora non ci sono stati, e Williams sta mostrando ben poca pericolosità in attacco. In più anche in regia si fa fatica, con Gaddy che non ha svoltato. E infine, l’assenza di Pittman ha messo in luce che il suo cambio naturale Cuccarolo al momento fa davvero fatica a stare in serie A, per cui bisogna ricorrere a quintetti adattati con Odom o Mazzola da numero cinque.
A questo punto la partita contro Caserta di lunedì prossimo diventa già un crocevia. La Virtus deve vincere a ogni costo - al completo oppure no - per tirare il fiato e guadagnarsi il tempo di migliorare con l’attuale roster. Altrimenti la classifica inizierà a farsi davvero preoccupante, e il tempo corto. Per quanto riguarda infine eventuali cambiamenti bisognerà tenere conto - oltre alla questione economica - del fatto che c’è un solo visto a disposizione.