IL DOPOPARTITA DI PESARO-VIRTUS
Saranno due settimane lunghe per la Virtus, perchè stavolta non ci sarà la coppa dove tuffarsi per resettare subito la sconfitta in campionato. L’immagine che resterà fino al 9 dicembre sarà quella del tiro del pareggio ben costruito da Pietro Aradori – ma sbagliato – e dell’esultanza dei giocatori di Pesaro.
Sulla partita, ha ragione Sacripanti sul dire che le Vu Nere avevano cominciato bene, ma non sono state brave a chiuderla. Pesaro, pur giocando di fatto in quattro (Blackmon, McCree, Artis e Mockevicius hanno segnato 79 degli 89 punti biancorossi) è stata brava e non mollare mai, a restare sempre a contatto e a trovare i canestri decisivi nel finale. I bianconeri invece hanno avuto problemi vari, su tutti quello dei falli di Taylor e Punter, alcuni davvero ingenui. Senza di loro la squadra ha fatto fatica, trovando punti con continuità solo da Kravic, Aradori e in parte M’Baye, partito molto bene ma poi spentosi lungo la via.
E proprio di ingenuità e nervosismo ha parlato l’AD Dalla Salda, che è nuovamente intervenuto nel dopopartita, come a Venezia. Non è la prima volta che Taylor va sotto pressione coi falli nei primi minuti, che Punter emotivamente a volte va up&down, ma dobbiamo essere bravi noi a metterli nelle condizioni nervose di migliorare. Succede anche con altri giocatori, stiamo prendendo quasi un fallo tecnico a partita per proteste. Questo non va assolutamente bene, sarà una riflessione che faremo e dovremo migliorare concretamente in futuro.
Di certo alcuni giocatori debuttanti nel campionato italiano stanno facendo fatica ad adeguarsi al metro arbitrale, problema che in coppa non c’è. E di sicuro l’assenza di Taylor nel finale punto a punto è stata determinante, ancora di più della serata storta di Punter. Con il play di Sleepy Hollow in campo l’attacco bianconero ha quasi sempre trovato buone soluzioni, mentre nel finale senza di lui praticamente si è vissuti solo di iniziative individuali. Il talento dei due non è in discussione, bisognerà crescere anche dal punto di vista mentale, perché il campionato non aspetta.
Ora la pausa, quindi. La Virtus ci va da ottava, con quattro vittorie e quattro sconfitte. Dalla Salda, a nome della società, si è definito moderatamente soddisfatto del percorso fatto fin qui. Se è vero che arrivare nelle prime otto è l’obiettivo dichiarato sia per la fine del girone di andata (Final Eight) che per la fine della regular season (playoff) è chiaro che conta anche come ci si arriverà. E, a parte Milano e Venezia che paiono ingiocabili, da quel che si è visto finora non sembrano esserci poi tante squadre più attrezzate della Virtus. Dopo la pausa – con l’auspicabile recupero di Kelvin Martin – si potrà (e forse si dovrà) fare senz’altro meglio, cercando anche in campionato quella continuità che finora si è vista solo in coppa. Per ora, spazio alle varie Nazionali, a cui le Vu Nere contribuiranno con Aradori, M’Baye e Kravic.
(foto Virtus Pallacanestro)