Caja, "La Fortitudo può andare fino in fondo, noi daremo il 100%"
Attilio Caja è stato ospite di Sport Club su E-Tv.
Arrivi a Bologna, e arriva la Champions League. “Uno spettacolo. E' una squadra che gioca bene, poi Thiago Motta è stato nell'Inter, quindi è uno dei nostri. Aveva fatto bene a La Spezia, qui ha fatto una stagione ottima”
Da allenatore, gli consiglieresti di restare a Bologna o andare altrove con un budget più importante? “Uno deve vivere le proprie situazioni, ci sono allenatori che rimangono nelle proprie sedi e altri che devono capire se prendere o no determinati treni. La Juve? Non è quella di un tempo, dovrebbe ripartire da zero. Thiago potrebbe restare un altro anno, a meno che non lo chiami qualcuno come il PSG”
Come è andata la terza gara a Treviglio? “C'è stata una preventivata loro reazione di orgoglio, dopo le due gare qua e dopo lo striscione dei tifosi che chiedevano impegno. Ci hanno messo l'orgoglio, noi abbiamo fatto fatica a resettare dopo il 2-0 e qualcuno è rimasto con le pile scariche. Però siamo stati bravi a non disunirci, restando con la testa in difesa quando in attacco non facevamo mai canestro. Siamo migliorati in qualche piccola cosa, ad esempio i rimbalzi, portando a casa una partita non scontata: altre squadre in altre serie hanno fatto fatica, pochi percorsi netti e anche chi ci è riuscito, come Udine, ha dovuto lottare. Ma abbiamo dimostrate che tenere in difesa aiuta tanto"
Ce l'avevi con chi non era concentrato, in gara 3? “Più che mancanza di concentrazione, era il non essere stati in gradi di rispondere mettendo la stessa energia che mettevano gli avversari. Dopo due gare noi a 100 e loro a 30, non c'è stata la giusta ricarica. Ma ogni cosa deve essere di insegnamento per il futuro, ora staremo più attenti”
Il secondo anno di contratto è legato al risultato di questa stagione? “Pensare al futuro significa non essere attenti ad un presente su cui io ho grandi aspettative. Voglio andare fino in fondo, ognuno capisca quello che voglio dire”
Se ti dicessero di rifare una squadra come quest'anno, senza obiettivo primario la promozione, resteresti? “Sì, ma non è questo il momento per parlarne”
Il bilancio del cambio Giordano-Giuri? “Guardando le partite si capisce chi ha guadagnato. Giordano è giovane e non è ancora pronto per questi livelli, quando si dice che certi giocatori possono fare fatica non lo si dice per niente: noi siamo stati per tutto l'anno primi o secondi, e forse lui non era di questo livello. Giuri non mi dà nessuna difficoltà a metterlo in campo, so che potrà chiamare i giochi, non perdere il pallone, senza che l'allenatore sia in ansia. Poi far canestro o non farlo è una cosa in più, ma non è competenza del play”
Ti aspettavi da lui qualcosa di più? “No, noi non siamo una squadra che corre su e giù per il campo, abbiamo certe regole difensive, e io ricordo che in Supercoppa, ad esempio, non eravamo così pronti come lo siamo diventati in futuro. Giuri è arrivato poco tempo fa, è normale abbia bisogno di ambientarsi, non gli chiedo punti ma gli chiedo sicurezza e non il pericolo che perda il pallone”
Conti è pronto, invece, per la categoria? “Ha fatto passi in avanti notevoli. Ricordo l'ultima a Trapani, in regular, facendo cose che mesi fa non erano attese. Come tutti quelli della panchina ha tenuto duro, io li ho stuzzicati e li ho fatti lavorare molto, e loro non si sono mai lamentati. Forse qualche giornalista ha visto cose diverse e avrebbe voluto chiamare il Telefono Azzurro, ma io sono contento dei loro grandi miglioramenti. E mi hanno fatto dire che, ora, della panchina, mi fido: hanno lavorato, non hanno cercato scuse, sono stati eccellenti e questa esperienza se la potranno portare dietro”
Le criticità della gara con Rieti? “Intanto che ci abbiamo perso, poi che hanno fatto 3-0 contro una squadra in forma come Rimini. Se confermano l'infortunio di Hogue saranno una squadra più leggera, senza la pressione che avremo noi: uscire per la Fortitudo contro una squadra priva di uno straniero sarebbe una delusione. Avranno squadra più leggera, ma hanno buona mentalità, sono arrivati terzi nell'altro girone, quindi avversario difficile. Ma abbiamo visto buone cose da Piacenza senza un americano, idem Cividale e Forlì. alla fine si gioca 5 contro 5 partendo da zero a zero”
Senti la possibilità di essere promossi? “Abbiamo fatto un lavoro molto serio, tutto può essere migliorabile, c'è margine, ma di certo non partiamo battuti contro nessuno. Se gli altri non giocano bene, rischiano. Noi ce la giochiamo con tutti, poi serve un po' di fortuna”
Chi verrà promosso in A1? “Nel nostro girone ho risposto. Nell'altro girone diciamo che Forlì ha preso una brutta tegola, sono molto compatti ma avranno un percorso difficile. Anche Trieste è una realtà insidiosa, come anche Cantù. Ma non ci prendo molto, con i pronostici”
Il 3-0 vi ha permesso di ricaricare le pile. “Serve l'abitudine a vincere. E quando le cose ti vanno bene puoi pensare meglio alle cose da migliorare. Poi c'è stata una gara intensa in trasferta, senza mai mollare”
In A1 Milano sembra avere problemi. “Certe cose possono essere state enfatizzate. Non è la prima volta e non sarà l'ultima che i giocatori escano dal campo senza battersi il cinque, la cosa più grave è che hanno perso gara 1 in casa dopo che si credeva avessero trovato la quadratura del cerchio. E' comunque una serie con ancora molto margine, chi è abituato ai campi di Eurolega può recuperare, anche se il tempo stringe”
Per lo scudetto? “La Virtus ha dimostrato più continuità, giocassero una finale oggi direi 51-49 per la Virtus contro Milano, ma è ancora presto. Le cose possono sempre cambiare da un momento all'altro”
Con una eventuale promozione, che giocatori confermeresti? “Dirlo adesso porta male. Certo, giocassero sempre così, sarebbe faticoso decidere”
Eurolega, A1 e A2 sembrano campionato diversi: quanti buoni giocatori da primi quattro posti in A2 potrebbero essere competitivi in A1? “Da primi quattro posti non saprei, ma se vinci il campionato vuol dire che hai qualcosa in più, anche a livello mentale e caratteriale, che ti fa pensare tu possa essere in grado di giocartela anche al piano di sopra”
Ogden e Freeman potrebbero essere da A1? “Adesso lo vedremo. E' il momento di vedere chi è bravo o chi magari si perde perchè manca qualcosa. Io quando ho criticato certi giocatori non lo facevo a livello assoluto, ma perchè un conto è essere pronti per i primi posti, un conto per il decimo”
Ogden sembra più aggressivo. “A me piace che i miei giocatori si allenino per essere aggressivi. Io spingo su questa cosa, a volte riesce, e sono contento quando vedo che funziona”
Trapani è difficile da battere? “Gioca al gatto col topo. Spinge, rallenta, torna a spingere: hanno ottimi giocatori, sono lunghi ed esperti, sanno quando premere e questo rischia magari di scottarli, ma è gente che ha fatto la A1 e stranieri che facevano l'Eurocup”
Sono usciti vari video in cui Cinciarini ha ripetuto l'episodio di Freeman. Ha fatto apposta? “Mi sembra difficile che a fare apposta si faccia centro in quel modo. Diciamo che non ha fatto niente per evitarlo, entrando in modo scomposto e non pensando poi alla situazione. Non penso sia stato scientifico muoversi in quel modo, comunque. Ogni giocatore dà il 100% per la propria maglia, capisco che certi comportamenti siano apprezzati se li fa un tuo giocatore, e non lo sopporti se è un avversario”
Ma ha poi telefonato a Freeman? “Non lo so"
La promozione della Fortitudo nell'anno della Champions League? “Lo sa il Padreterno. Noi dovremo dare il 100%, il massimo, se non facessimo sarebbe per me una delusione”
Il video, grazie a Sportpress