Eurodevotion:10 cose che l'Eurolega dovrebbe fare oggi, senza esitare

Il possibile approdo europeo della NBA, la scadenza delle licenze pluriennali alla fine della prossima stagione, le tematiche che riguardano la possibile ripresa delle gare in Israele, quelle che interessano invece le squadre russe, i rapporti con le leghe nazionali e le squadre nazionali stesse, l'espansione a 20 oppure 24 squadre.
Sono tantissime le questioni in ballo sul futuro di Eurolega e da quanto apprendiamo non è che ci sia una coesione di grande livello nel disegnare il futuro della manifestazione.
Espansione e numero di squadre
20 o 24 che siano, va deciso subito, senza indugio.
Non è lontanamente possibile pensare che vi siano squadre che solo a giugno inoltrato conosceranno il loro destino europeo. I roster migliori si costruiscono da gennaio, il mercato è ben attivo 365 giorni l'anno di conseguenza non si può ridurre alcuni club a mosse disperate estive nel momento in cui sanno a quale torneo parteciperanno.
La scelta tardiva è una vera propria discriminazione nei confronti di alcune squadre e nettamente a favore dei club licenziatarie pluriennali. E' doveroso annullare questa diseguaglianza competitiva.
Non è difficile comunicare chi parteciperà alla manifestazione entro il 31 dicembre dell'anno precedente la nuova stagione. Decorso quel termine, recuperare subito sarebbe mossa di grande serietà.
Il nuovo format
20 squadre? Due conference da 10 su base geografica. Si gioca andata e ritorno con quelle della propria conference e solo una volta con le 10 dell'altra, 5 volte con casa e 5 fuori. Totale 28 partite.
6 gare in meno danno la possibilità di avere maggiori tempi di Play-In e Playoff. Le serie quindi di Playoff si allungano al meglio delle 7 gare, spalmate su 3 settimane e mezzo piuttosto che le attuali 2 e mezzo. oppure possono restare come oggi, al meglio delle 5 partite, però precedute da ottavi di finale giocati da chi si classifica tra la quinta e la dodicesima posizione al meglio delle tre gare. Chi avanza sfida le prima 4 nei quarti.
Questo perchè proprio NBA ci insegna che per avere un prodotto che renda al meglio bisogno allungare i tempi in cui quello stesso prodotto diventa più interessante, ovvero le gare decisive. Oltre oceano si gioca una stagione regolare da metà ottobre a metà aprile, 6 mesi, per poi avere i Play-In prima di 2 mesi ed una settimana di Playoff, la parte più bella della stagione. In pratica tre mesi di gare senza domani.
In Eurolega oggi si gioca una stagione regolare da inizio ottobre a metà aprile, cioè 6 mesi mezzo, per poi aver solo una settimana di Play-In e al massimo di 17-18 giorni di Playoff e, dopo 3 settimane senza gare, le Final 4. Il tutto si traduce in un solo mese per le sfide che attraggono maggiormente. E' palesemente controproducente dare più spazio al prodotto che interessa meno riducendo quello in cui tira di più.
24 squadre? Sempre due conference, stessa struttura di calendario: 22 gare andata e ritorno contro le squadre della propria conference e 12 contro quelle dell'altra: totale 34 gare, esattamente quanto accade oggi.
Nuovi Playoff con serie allungate come nell'ipotesi a 20 squadre. Come si trova il tempo in questo caso? Aggiungendo altri doppi turni. Si vuole copiare la NBA? Ecco allora si giochi di più e la si smetta coi piagnistei sui calendari, con gli allenatori che magari ruoterebbero veramente, non solo a parole.
Va da sé che la struttura in conference su base regionale ridurrebbe i costi ed i tempi delle trasferte, visto che la maggior parte delle partite comporterebbe viaggi di minor lunghezza. Se poi si lavorasse sul calendario con doppi turni nelle 48 ore una volta che una squadra viaggia nell'altra conference ecco che quei costi avrebbero un ulteriore beneficio.
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