Cristiano Zanus Fortes, che nelle sua lunga carriera è passato anche per Bologna (Futurvirtus 2004) si trova al momento bloccato a Kiev, assieme alla compagna Katia Tubini, coreografa.
Damiano Montanari su Stadio l'ha intervistato. Un estratto delle sue parole.

"Stiamo tutti bene, al momento siamo in un luogo sicuro. Siamo arrivati qui il 7 gennaio con Matteo Spiazzi, il regista dello spettacolo "The Ball in cui lavora Katia e che sarebbe dovuto andare in scena ieri sera al Teatro Accademico Nazionale dell'Operetta. Successivamente io sono tornato a casa, raggiungevo Katia solo nei weekend. Domenica avremmo dovuto fare rientro a casa. Due settimane fa ci avevano consigliato di restare in Italia. La situazione sembrava essere migliorata e volevamo stare accanto a tutti i nostri amici che stavano collaborando allo spettacolo. Così abbiamo deciso di ripartire per Kiev. Ho seguito la mia compagna; se fosse successo qualcosa, avrei voluto essere accanto a lei.
La notte sono stato svegliato da dei rumori, ho sentito le sirene di allarme e Matteo è corso a comunicarci le ultime notizie. Abbiamo chiesto immediatamente al teatro di fornirci una macchina per cercare di raggiungere Leopoli, vicino al confine con la Polonia. Ma non è stato possibile perché l'autista non avrebbe potuto arrivare a Kiev. Siamo corsi all'ambasciata italiana. Durante il tragitto abbiamo visto tante persone assieparsi nella metro per trovare rifugio dai bombardamenti. Arrivati a destinazione il console ci ha accolti e tranquillizzati, spiegandoci che la situazione era in evoluzione. Ci hanno sistemati in una stanza sicura.
Ora non si può uscire, non è sicuro spostarsi. Siamo tornati qui consapevoli del rischio che correvamo, però non potevamo abbandonare i nostri amici ucraini. Stiamo ivendo una situazione surreale. So che noi, in un modo o nell'altro, torneremo a casa, ma lasceremo qui tante persone a noi care e questo è difficile da accettare.

Il Canale Telegram di Bolognabasket: tutti i dettagli
PETRUCCI: BRUTTA FIGURA MA NON E' LA COREA. CON SACCHETTI DIALOGO SERENO, NON GIUDICO LE SCELTE MA LE VEDO