MARCO SPISSU: RACCONTERO' LA VIRTUS AI MIEI NIPOTINI
Il play bianconero Marco Spissu è stato sentito da Luca Muleo per Stadio.
Questa Virtus che viene da due tornei vinti, per quanto i risultati oggi non contino, come sta nascendo? “Si, è vero i tornei contano poco ora. Però siamo sulla buona strada. Abbiamo inserito Mike Umeh in questa settimana e stiamo entrando tutti in forma. Il gruppo è super, siamo ben affiatati. Ci avviciniamo al campionato e le vittorie servono comunque per crescere”
Cosa si è visto già a Cortina e ad Agropoli? “Una squadra in cui tutti si sono aiutati uno con l'altro nelle difficoltà, tutti hanno dimostrato di poter essere pericolosi. E i giovani stanno dando il loro contributo, cosa che farà la differenza”.
A proposito di Umeh, com'è stargli a fianco? “E' un giocatore incredibile. Me ne avevano parlato bene, m anonpensavo fosse così bravo, sia sul piano tecnico che su quello umano. Uno che è stato alle Olimpiadi poteva venire qui con un altro atteggiamento, invece è pronto ad ascoltare tutti, disponibilissimo”.
Tecnicamente, che tipo è? “Un go to guy, può realizzare in tantissimi modi, ma giocare anche di squadra, è pronto a mettersi al servizio dei compagni”.
E lei? “Mi piace mettere in ritmo i compagni e segnare se c'è bisogno”
Si sono viste le sue doti realizzative in queste gare. “Non ho paura di fare canestro, se serve”.
E' lì che può fare il salto di qualità? “Devo migliorare da tutti i punti di vista Da piccolo ero un realizzatore, crescendo ho imparato a gestire la visione del gioco. Ma far canestro è una cosa che ho sempre avuto”.
Come è nato l'amore per il basket? “Giocavo anche a calcio. Finivo alle cinque, mi cambiavo e mi allenavo a basket. In terza media ho dovuto scegliere, e ho scelto la cosa che mi emozionava di più”
Che ruolo aveva nel cacio? “Attaccante. Tutti mi dicevano che ero bravo, che se avessi continuato sarei diventato forte. Ho fatto una scelta di cuore”
Con quali idoli in testa? “Jordan, Bryant, le leggende”
E della Virtus ha ricordi? “Ho giocato qui con le giovanili, entrare alla Porelli è emozionante. Giocarci un motivo di orgoglio, da raccontare ai miei nipotini”
Vedere le foto dei grandi appese alla parete che effetto fa? “Indescrivibile. Guardo il tiro da 4 di Danilovic e ogni volta mi dico: chissà un giorno se riuscirai fare anche tu un tiro così”
Sassari è casa, la Virtus un presente importante. Dovesse scegliere il futuro? “Sassari è la mia città, in un modo o nell'altro un giorno spero di indossare quella maglia. Qui però mi sto trovando benissimo, vediamo che succede”
Sentite l'idea di avere un compito storico, riportare la Virtus in serie A, anche non subito magari? “Noi non lo diciamo, però penso che ognuno sappia dentro di se che valore ha. Questa è già una società di serie A, con tante persone che lavorano fuori e dentro dal campo. Come se la Virtus non fosse mai retrocessa”
II pick and roll con Lawson? “Speriamo sia un'arma in più, ma non l asola Ci saranno tante alternative. Lui è un pivot forte, ci sarà da divertirsi».
Sale l'emozione del debutto? “Non vediamo l'ora, l'emozione è grande, speriamo di avere tanta gente al fianco”.
Che Virtus sarà? “Non mollerà mai, lotterà su ogni pallone. E mostrerà entusiasmo. Dobbiamo avvicinare i tifosi, in questo campionato il calore del pubblico è fondamentale. Spero che venga tanta gente a vederci”