Ettore Messina, fresco di rinnovo biennale con Milano, è stato intervistato da Vincenzo Di Schiavi sulla Gazzetta dello Sport.
Un estratto delle sue parole.

Milano è tra i 13 club con licenza permanente in Eurolega. Dovesse esserci una wild card, lei voterebbe Virtus?
Sì, non ci penserei mezzo secondo e sono certo di rappresentare anche la volontà della nostra proprietà. Sarebbe una svolta importante per tutto il movimento e il giusto riconoscimento al progetto e agli investimenti della Virtus e del suo proprietario. E poi (ride) egoisticamente sarei felice che anche loro si ritrovassero con gli stessi problemi nostri: una stagione durissima che solo il binomio Eurolega-­Serie A ti può riservare.

Domani a Bologna c'è la sfida alla Virtus a cui arrivate dimezzati. Anche loro hanno defezioni. Vista così che valore può avere?
Ce l'ha perché andiamo a sfidare i campioni d'Italia che pure scontano qualche problema, ma hanno inserito due top player di livello europeo. Siamo in emergenza, ora non combattiamo ad armi pari, ma speriamo di offrire un grande spettacolo.

Luca Baraldi, ceo della Virtus, ha detto: "Milano è ancora avanti a noi".
Non mi sono mai sentito avanti a nessuno, nemmeno quando ho portato a casa gli scudetti, figuriamoci ora... Diciamo che siamo in una posizione diversa: l'Eurolega è un privilegio e un onere che speriamo di condividere presto con la Virtus.

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