Il capitano della Virtus - Klaudio Ndoja - è intervenuto durante la trasmissione “Tutti in piedi per le VNere” su Punto Radio.
Ecco le sue parole.

La trasferta di Brindisi, dove Ndoja è un ex. E’ una partita importantissima, dopo le tre sconfitte una vittoria ci serve assolutamente. Per me sarà una partita particolare, perchè sono stato là due anni e ho fatto la stessa cosa che ho fatto qua, vincendo sia il campionato che la coppa. Ho tantissimi bei ricordi, sarà bello ritornare. Ma la cosa più importante sono i due punti, che ci servono come il pane.

Il problema della Virtus negli ultimi minuti delle partite. Bisogna patire dalle cose che sono nelle nostre mani, il lavoro quotidiano che facciamo ogni giorno. E poi, quando si presentano queste situazioni, essere più lucidi, perchè è evidente che caliamo di intensità psicologica. Giochiamo benissimo e insieme per 30-35’, poi smettiamo un po’ di giocare insieme e di fare le stesse cose che facevamo prima e che ci avevano dato il gap. Perdiamo il vantaggio e poi andiamo un po’ in panico. E’ un processo normale di crescita che arriverà. Le vittorie aiuteranno a superare questo momento e questo difetto, se vogliamo chiamarlo così.

L’essere diventato capitano della Virtus. Cercherò di dare quello che ho sempre dato, non devo fare niente di più perchè il mio ruolo era già condiviso con Guido, prima. Dobbiamo solo vincere, questa la miglior medicina per dare serenità al gruppo.

C’è stato un abbassamento del livello arbitrale? Noi dobbiamo guardare le cose che dipendono da noi. Sulle cose che non possiamo controllare non possiamo farci nulla, se è così. La mia idea è che il livello degli arbitri sia lo stesso del campionato, e sarà sempre così. Ci possono episodi che ci condannano, e in futuro episodi che ci faranno vincere partite, spero.

Lo spirito del gruppo. L’incazzatura per aver perso tre partite di fila tutte allo stesso modo c’è, ma dura fino al martedì. Abbiamo parlato tra di noi, ma ripeto che l’unica medicina è la vittoria, e per arrivare a quella vittoria lì dobbiamo continuare a fare le stesse cose che facciamo sempre, togliendo quegli errori nei finali. Perchè è palese che la squadra c’è, gioca ed è competitiva, ha tutto per stare in alto. Ci manca quel centesimo, quell’ultimo passo negli ultimi minuti. A volte ci sono episodi che la girano, ma magari fai 1-2 vittorie di fila e non si parla più di questo problema. Ora prima della pausa dobbiamo assolutamente vincere a Brindisi.

Il rapporto con coach Ramagli. Insieme abbiamo vinto due coppe Italia e un campionato di A2, tre anni insieme. Ci conosciamo a memoria e cerchiamo di aiutarci a vicenda. Siamo le due persone che all’interno del gruppo si conoscono da più tempo, il suo pregio è di essere equilibrato nelle scelte e onesto in quello che dice e leale nei confronti degli altri. Lo rispetto per questo. Stiamo lavorando per ottenere la vittoria a Brindisi che è assolutamente fondamentale, poi si parlerà di mercato, di quel che si vuole, di giocatori che possono mettere a posto la squadra, ma per il momento siamo focalizzati solo su Brindisi, per vincere.

Il clima a Brindisi? E’ tosto, loro giocano per salvarsi, sappiamo cosa vuol dire andare in un campo così, al sud, dove la gente ha una passione smisurata per la pallacanestro. Devono salvarsi, ne hanno vinta una sola, quindi anche loro giocheranno alla morte. Si vedrà chi ha più fame.

https://www.youtube.com/watch?v=aD9zdgY7n54&feature=youtu.be

DA OGGI IN EDICOLA IL NUOVO NUMERO DI VMAGAZINE
BIGNAMI CASTELMAGGIORE - UPEA CAPO D'ORLANDO 93-91