Valentino Renzi è stato intervistato da Luca Corsolini su Stadio.
Un estratto delle sue parole.

Oggi abbiamo uno zoccolo duro, il sistema è abbastanza solido, ma resiste il problema dei ricavi insufficienti. Quanto al resto, non siamo in una situazione troppo diversa da quella di cinque anni fa. I controlli sono fermi al 2014. Ma nel prossimo campionato credo saremo comunque in 18, e il problema sono 34 partite di regular season in un calendario compresso.

La chiamata della Fortitudo è arrivata inaspettata. L'ho accettata perché ho intravisto la possibilità di dare una mano. Umilmente, e non lo dico per piaggeria. I risultati dell'ultima stagione e quanto ho trovato mi fanno dire che la Fortitudo oggi è ed ha una buona organizzazione societaria interna, i risultati ne sono una conferma e una proiezione. Credo proprio che incontreremo un basso tasso di difficoltà, con Pavani faremo di tutto per abbassarlo.

Mercato? Questo è un periodo di tante chiacchiere e di poco mercato. E chi se ne occupa, Marco Carraretto, lo sta facendo benissimo. Quello che dovevamo fare, scegliere il format, lo abbiamo deciso: partiamo col 6+6, e poi saremo sempre attenti a ogni evoluzione.

È giusto che il tifoso possa sognare, con una tifoseria come la nostra oltre tutto. Ma proprio questa serie A ritrovata ci dice che la Fortitudo è un patrimonio dei tifosi, della città e pure del basket italiano. Con Pavani siamo d'accordo, partiamo umili, con i piedi per terra, ma consapevoli di voler fare bene. Questo mi sento di garantire, oltre tutto a un ambiente che ha già vissuto ogni tipo di stagione.

(foto Fortitudo - Valentino Orsini)

1400 ISCRITTI PER IL CANALE TELEGRAM DI BOLOGNABASKET
LO SFOGO DI MATTEO BONICIOLLI