JESI-FORTITUDO, IL PREPARTITA
Quello che conta, a volte, sono i modi usati da Boniciolli. Verbali, e non stiamo parlando di dialettica (il "Memorial" vince comunque un premio per la genialità) ma di condizionali e indicativi. Perché, le dichiarazioni della settimana scorsa a "Radio 24" parlavano di potrei andarmene se non verremo promossi mentre quelle più recenti a E-Tv citano il mitologico Giovanni Miani di Sanremo 1985, me ne andrò (è di Udine, quindi siamo sempre in zona derby) se, appunto, A1 non sarà. Dal condizionale all'indicativo, e il passo non è proprio del tutto sciocco, considerando che la squadra oggi come oggi potrebbe anche non essere promossa, e non per sfiducia: lo dice sempre anche il coach, che c'è una regola assurda di una su 32, che può succedere di tutto, che le avversarie non sono lì per stendere tappeti rossi. Tradotto, potrebbe anche capitare di non farcela, in questa ultima annata di 1/32 (prossimo anno sarà diverso) e, quindi, prevedere scenari tecnici molto diversi nel caso in cui.
Oh, siamo a metà gennaio e ancora tutto è da definire, ma intanto basta nuovamente andare sulla nostra pagina FB per capire come Boniciolli sia, e sarà forse sempre, un soggetto che attrae mille attenzioni: riportate le sue dichiarazioni del lunedì sera, ed eravamo oltre le ore 22, un centinaio di commenti sono apparsi come umarells davanti ad un cantiere. Mica male: ma, prima dei panegirici o epitafi (epitaffi, una o due f, dicono sia uguale), vediamo cosa succederà. In una squadra dove chissà se l'addiction-by-subtraction non potrebbe essere la soluzione per il breve periodo, ovvero vincere le partite senza passare 25' fissi a chiedersi da chi andare a bussare. L'asino di Buridano trasferito al Paladozza, per intenderci. Per il lungo periodo, chissà cosa sarà.
Jesi, quindi. Erano partiti benissimo - e anche per questo la vittoria del neutro di Rimini all'epoca meritava più complimenti, non essendo stata per nulla scontata - facendo 6-2 delle prime otto gare. E poi collassando dopo, con un record parziale di 1-7 che ha allontanato i marchigiani dalla zona playoff e posto dubbi se la verità stesse nei gol iniziali o nelle picche successive. Ultimamente c'è poi stata la rescissione del contratto con Ken Brown, esterno da quasi 20 di media (ma anche 4 perse) e gli acciacchi di Quarisa ad imporre alla società un rimpasto del roster: e che a firmare, proprio all'ultimo secondo, sia stato Marques Green (in precedenza radarizzato in F, vai a capire se come domanda o come offerta), dimostra che a Jesi non si sono addormentati sugli allori autunnali. Per il resto, attenzione a Lassie Hasbrouck, 17 di media ma senza tirare particolarmente bene, ai 14+6 dell'esterno Marini, e alla voglia che ha la squadra di Cagnazzo di rispondere al momento complesso.
Si gioca domenica alle 18.
(foto Fortitudo - Pozzati)