Panni, "Vogliamo riprenderci il primo posto, ce lo meritiamo"
Alessandro Panni è stato ospite di Vitamina Effe su Nettuno Bologna Uno
Come sta Fantinelli? “Bene, sta facendo lavoro a parte, il recupero procede anche se non so quali siano i tempi precisi.”
Queste due settimane sono state utili per ricaricare le pile? “Abbiamo recuperato un po' di acciacchi, abbiamo lavorato bene anche se non ci sono state partite con allenamenti tosti. Abbiamo ricaricato, ma mettendo anche un po' di benzina. E in questa settimana stiamo lavorando molto bene”
A Casale cosa è successo? “Molto bene i primi due quarti, potevamo avere anche più margine perchè avevamo subito solo 28 punti, ma sbagliando tiri aperti. Poi nel secondo tempo abbiamo concesso qualcosa di troppo a rimbalzo, loro hanno preso fiducia e noi abbiamo commesso errori banali. Adesso abbiamo una partita di nuovo in trasferta per rifarci dato che le ultime non sono andate benissimo"
Vi siete fatti una idea dei reali obiettivi da adesso alla fine di stagione? “Penso che il reale obiettivo sia riconquistare il primo posto perchè lo abbiamo mantenuto per tanta parte della stagione e ce lo meritiamo. Non che Forlì abbia demeritato, ma siamo stati davanti dalla prima all'ultima, e queste partite serviranno per recuperare quello che abbiamo perso. Siamo secondi, non quarti o quinti, ma abbiamo lavorato molto per stare in vetta e vedremo. Poi i playoff saranno un campionato a parte”
Il rapporto con il coach? “A questo punto della mia carriera sono orgoglioso di aver trovato un allenatore del suo livello, c'è da imparare ogni giorno dalla sua esperienza e dal suo talento. Si deve stare sul pezzo più mentalmente che fisicamente, perchè il fisico può anche riposare per due secondi, ma devi sempre essere attento a tutto, anche dalla panchina, e quest'anno ho imparato a farlo meglio perchè lui ti spinge sempre a dare il massimo anche da quel lato. Nel ruolo di play, che alterno a quello di guardia, devi essere sempre pronto e l'attenzione non deve mai mancare”
Caja organizza gli allenamenti come fossero partite. “A livello di concentrazione devi pensare come in partita, con ogni possesso importante, e questo ti permette di arrivare alle gare più preparato degli avversari”
Quanto è difficile, per il secondo quintetto, concentrare in poco tempo quello che vi viene chiesto? “Non è semplice, ma se lo fosse non faremmo questo lavoro. Cerco di fare quello che mi chiede, a volte sbaglio e si vede quando lui mi cambia, ma anche per questo ci alleniamo, per sbagliare il meno possibile. A volte puoi fare una buona giocata appena entrato e questo porta fiducia, altre volte ci può essere l'errore e quindi la cazziata e il cambio. Io non penso al dover fare bene, ma al fare quello che mi viene chiesto”
All'interno del gruppo questa cosa la sentono tutti? “Tutti entrano per il bene comune, per aiutare la squadra, nessuno è intimorito. Andiamo in campo per giocare a basket e fare quello che ci viene chiesto, cercando di vincere il più partite possibili”
Da fuori il clima del Paladozza è fantastico, per voi? “Non sono io a dirlo, da quando sono nato vedo la passione dentro il palazzo e dentro la Fossa. Ci danno una carica incredibile non solo in partita ma anche in allenamento, è una spinta continua anche in trasferta che ci permette di giocare sempre in casa, e per questo i tifosi vanno ringraziati e non delusi. Le vittorie aiutano, ma ci viene chiesto soprattutto di non mollare: io da giocatore lo sento molto durante il riscaldamento perchè in partita sono concentrato su altre cose, ma se arriva il momento di un break sentiamo come tutto l'ambiente si scaldi”
La Coppa Italia è un impiccio o un obiettivo? “Non si va mai in vacanza, è sempre un trofeo e cerchiamo di vincerlo. Partiamo dalla semifinale, poi dalla finale: non è un impiccio ma un orgoglio che ci siamo conquistati. E sarà stimolante affrontare Trapani"
Dall'anno scorso cosa è cambiato? “Clima diverso, non lo dico solo io ma anche le persone che incontriamo, a dirci che sono anni che non si vedeva questo ambiente. Nulla contro la vecchia proprietà che non ci ha fatto mancare niente, ma quest'anno le cose sono più strutturate e c'è un allenatore come Caja che ha 30 anni di esperienza in A1. E la nuova proprietà è molto presente”
La squadra che finora ti è parsa più forte? “Non ne abbiamo perse tante, non saprei dire chi mi ha impressionato. Forlì è nel nostro girone, seconda e ora prima, all'andata non c'è stata partita e al ritorno abbiamo perso per un errore nel finale, ed è una squadra molto profonda. Udine mi ha impressionato all'andata in una gara dove hanno fatto 20/40 da 3 ed eravamo senza Aradori, ma al ritorno li abbiamo massacrati. Ma queste mi sembrano le più forti. Poi c'è Verona che ci ha battuti due volte, all'andata dopo una pessima partita e al ritorno siamo stati colpevoli di non aver tenuto un ampio vantaggio. Sono solide, e hanno assieme a Trieste il maggior budget di questo girone, poi però domenica Verona senza straniero ha perso con Vigevano"
Il rapporto con gli americani? “Sono due ragazzi super, si allenano tutti i giorni con il sorriso e vengono con piacere agli allenamenti. E parlano con i compagni, non si isolano, e il coach li spinge a migliorarsi. Per me avere incontrato un allenatore come lui è una fortuna, per i due americani, si sono migliorati tantissimo pur essendo già forti. Mi piacciono tantissimo, e stanno dando tanto”
Domenica che partita sarà? “Difficile, tutte le partite dal girone di ritorno in poi, specie con squadre che devono salvarsi, hanno bisogno di solidità e concentrazione, specie in trasferta. Non devi solo tirare bene, ma essere attento anche dietro, ed evitare di adeguarsi ai ritmi delle avversarie. Casale lo può insegnare”