FORTITUDO, IL PUNTO DOPO LA SUPERCOPPA
La premessa è che trarre conclusioni dagli 80' di Supercoppa, di fatto un precampionato ufficiale, è come giudicare come sarà l'anno scolastico di uno studente sulla base del temino delle vacanze portato sulla cattedra il primo giorno di scuola. Ovvero, qualcosa si può dedurre, ma con tanto di quel beneficio del dubbio che, se proprio è necessario parlarne, lo si deve fare solo per cronaca e poco altro.
La Fortitudo esce dalla Supercoppa dopo una benino e una malino contro due squadre rimaneggiate, Piacenza prima e Cento poi, lasciando un po' di amaro in bocca per il KO interno (1200 persone circa a San Lazzaro) ma nessuno strascico per una campagna abbonamenti che oggi chiuderà le prelazioni - in giornata arriverà il dato ufficiale, e sono tutti contenti - e le parole di Caja che forse strideranno con il tanto ottimismo fuori dal campo, ma che giungono giustamente a ricordare che questa è una squadra tutta da scoprire e che, per forza di cose, non si potrà vincere sempre, anzi. E magari ricordarlo senza rischiare che nei prossimi giorni venga annunciato un nuovo allenatore, come si scherzava sabato a bordo campo dopo il commento del coach alla gara.
Campo che ha detto di come ci sia ancora molto da lavorare, sia nel reparto gregari che in quello dei big. La curiosità per Freeman e Ogden si è risolta nel vedere come è difficile che i due si pestino i piedi come a volte capita quando entrambi gli stranieri sono lunghi: ancora alla ricerca delle sue mattonelle il primo, fin troppo periferico il secondo, tanto da pensare che i problemi di amalgama Ogden potrebbe averli con gli esterni (17 tiri da 3 in due gare, non sarebbero pochi nemmeno per un piccolo). E, visti i pregressi sull'argomento, potrebbe essere un punto su cui lavorare. Si va a rimbalzo bene, ma non si attacca benissimo a difesa schierata, laddove Caja ha evidenziato come manchi l'uomo che crei dal nulla: non può esserlo Fantinelli che mai lo è stato, non lo può essere Aradori, non lo si può chiedere a Panni o, per adesso, ai nuovi Bolpin e Conti. Ci si studierà. Ah, Cinciarini (Andrea) pare ormai dirottato verso Saragozza, ma quella spagnola, non quella bolognese, ergo si chiuda subito il rubinetto delle illusioni.
Ora allenamenti, in attesa del primo ottobre, quando le cose saranno davvero serie.
(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)