Alla vigilia di Virtus-Brindisi il coach pugliese Francesco Vitucci ha palrato al Corriere del Mezzogiorno.
Un estratto delle sue parole.

La sfida tra le due anti Milano? La vedo in modo un po' diverso, non possiamo definirlo uno scontro diretto. Sulla carta Bologna e Milano sono fuori dalla media del campionato italiano. Di certo è una possibilità di fare un passo molto grande e importante. Non è però un match di rilevanza maggiore di quelli con Trento o Varese. Anzi, contano di più le gare con i competitor.
Occorre essere realistici e pragmatici. Non sparo proclami che lasciano il tempo che trovano. Siamo partiti bene, ma con obiettivi chiari che non possono essere contrastare la Virtus Bologna, ma fare sempre meglio, rimanere in A, senza affanni. Bologna e Milano sono costruite con un budget otto o dieci volte superiore alla media. Questo non vuol dire che io sia remissivo, anzi.
La gara comunque si può vincere? Nella partita singola tutto può succedere, dobbiamo avere il gusto della sfida. Bologna non è imbattibile, ma noi dovremo giocare al massimo e loro no

Il segreto di Brindisi? C'è unità di intenti, empatia tra management, parte gestionale, tecnica. Sono risultati collettivi. Ognuno fa la sua parte ed è molto coinvolto. Anche se ci sono difficoltà, le si superano bene.
Lei è il simbolo? Simbolo è parola grossa. Coinvolto, sicuramente. Mi responsabilizza molto e spero di continuare afar bene perché se lo merita chi lavora con me.

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