Le parole di Luca Dalmonte alla vigilia della gara interna con Rimini.

“Abbiamo imparato sulla nostra pelle, nelle ultime due settimane, che ogni partita ha la propria difficoltà e criticità, e ora mi aspetto una gara con altre criticità, dato che Rimini è allenata molto bene. E noi dovremo essere in grado di superare quello che loro proporranno, e dare il meglio delle nostre possibilità. Vorrei evitare qualsiasi accenno all’assenza di Davis perché viviamo dentro un contenitore dove alibi e scusanti sono vietati, e dove ogni giocatore è importante ma non indispensabile. Tutti, io per primo, dovremo alzare il nostro rendimento e offrire la miglior prestazione senza avere la presunzione di sostituirlo. Ho la convinzione che la squadra sia consapevole, assolutamente pronta a dare il meglio e in grado di fare una partita attenta e intelligente. Loro sono ben allenati, hanno due giocatori stranieri di grande produzione e un centro ingombrante, quindi toccherà a noi andare a limitare i loro talenti mantenendo comunque equilibrio sugli altri”

I rimbalzi possono essere un problema? “Non c’è solo Ogbeide, ma dovremo stare attenti anche agli altri”

Per Rimini potrà essere la gara dell’anno, come molte che verranno qua. “Gli avversari che ci ospitano o che vengono qua hanno sempre motivazioni in più, e dovremo essere a conoscenza di questo loro desiderio di combattere per fare tutto il possibile. Accadrà sempre, per noi non dovrà essere un peso ma una gioia”

Sei dove ti aspettavi di essere? “Il nostro obiettivo rimane fare il meglio ad ogni palla a due e, chiaramente, i playoff. Abbiamo giocato sei gare di cui quattro in trasferta, c’è rammarico per qualcosa e gioia per altro, la vittoria ha nascosto in certi casi qualche prestazione e arriviamo da una trasferta insidiosa che deve darci consapevolezza che è stata una prova discreta anche se non andata a buon fine. Sarebbe stato bello avere una vittoria in più”

La squadra sembra avere alti e bassi molto forti, nei 40’. “Dobbiamo trovare la chiave per evitare i momenti di blackout. Siamo una squadra molto emotiva, e dovremo mettere a terra i nostri pensieri evitando di affogare nelle nostre traiettorie negative. Serve maggiore razionalità, e capacità di superare gli errori: questi non si possono evitare, ma dovremo stoppare il pensiero dello sbaglio e andare oltre fin dal possesso successivo. Le emozioni sono belle, ma vanno usate nel modo corretto”

I giocatori di esperienza potrebbero guidare gli altri a tenere sotto controllo le emozioni. “Vero, ma in campo si gioca in cinque e non è che se uno ha la palla gli altri stiano a guardare. Ogni analisi è di squadra, non ci sono errori imputabili ad un singolo”

Il video grazie a Sport Press

https://youtu.be/4ulB5cogB_w

 

(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)

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