In occasione della festa di fine stagione dell'Andrea Costa Imola, Gherardo Sabatini è stato intervistato da Riccardo Rossi per Stadio.

Ecco le parole del playmaker classe 1994: E' stata una stagione super, inutile girarci intorno, sia per me che per la nostra società. Nessuno si sarebbe aspettato di arrivare laddove siamo arrivati, e gli applausi, d'obbligo, sono quanto mai meritati. Personalmente non posso che essere contentissimo per com'è andata. La qualificazione ai playoff, il superamento del primo turno contro Siena, il Pala Ruggì che ci spronava, insomma abbiamo vissuto in una favola. Mentre noi giocavamo, altri, più accreditati di noi alla vittoria finaie, erano già al mare. Con Scafati siamo arrivati a gara 4 ma loro erano più forti e sono passati con merito. Ciò che mi ha dato gioia è stato vedere il palazetto pieno, una soddisfazione enorme per il basket imolese considerato che negli ultimi tempi si era un po' perso questo amore viscerale per questo sport in città.
Niente a che vedere con la Fortitudo. Il calore del Palazzo non è una novità, ma lì ci sono 5000 persone in un palazzetto e vederne 2000 al Ruggi dà una grande spinta comunque. L'affetto della gente è bello e gratificante per ogni giocatore.

All'inizio c'è stato qualche problema con il Triangolo di Ticchi... Sì, è così. E' un modo di giocare nuovo, con meno responsabilità per il play. Serviva prendere le misure e lasciare spazi alle iniziative in contropiede. E' finita che ci siamo divertiti più di lui, i risultati sono arrivati e sono stati ottimali.

Qualcuno ha parlato di un dualismo con De Nicolao. Lui è più bravo nel "Triangolo" e, perciò, giocava di più, alla fine ci siamo aiutati l'un l'altro. Non c'è stato, e non c'è, nessun dualismo.

Il prossimo anno cosa farà Gherardo Sabatini? E' ancora presto per deciderio. Vaglierò eventuali proposte nelle prossime settimane senza scartare niente. Certo, mi piacerebbe giocare un altro anno con il "Triangolo", ma non escludo nulla a priori.

Il papà l'ha ha seguito sempre, in ogni partita. Tifo Virtus, è chiaro, ma mio padre non mi ha mai influenzato con le scelte. Certo, se arrivasse una chiamata dalla Virtus ci dovrei ragionare.

I bolognesi giocheranno in A2 se si iscriveranno tutte le compagini al campionato, ma Caserta sembra in difficoltà. Capiterei nel peggior momento della Virtus della sua storia ed è un rischio da valutare.

VALERIO AMOROSO: SONO SUPERSTIZIOSO, NESSUNA PREVISIONE. MA IL PUBBLICO FORTITUDO NON PUO' NON STARE IN SERIE A
PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE