Inizio con sconfitte e tirate di orecchie da parte di Boniciolli. Finale con un trofeo in bacheca e molta, molta più soddisfazione collettiva. Il precampionato della Fortitudo si è dipanato tra strane scelte di programma, con molte partite giocate contro avversarie di categoria superiore se non superiorissima, inevitabili sfondoni, e l’ovvio calcolo di un bilancio vinte perse che, senza considerare la portata delle gare, non poteva che essere negativo. Eppure alla fine c’è stato uno scalpo di serie A (Brindisi) e, nel weekend di Casalecchio, il 2-0 contro squadre del proprio campionato pur giocando, in entrambe le occasioni, senza due giocatori.

Vero che anche a Scafati mancava un americano, ma l’impressione estrapolando gli 80’ del weekend è quella di una squadra che ha mantenuto molte delle caratteristiche figlie della passata stagione, e che deve ancora, per forza di cose, conoscersi meglio. Non dimenticando che, l’anno scorso, la Fortitudo ci mise mesi e mesi (e un intervento sul mercato) prima di trovare la quadratura del cerchio, quindi è normale che non ci possa essere, e non possa essere chiesto, un immediata esplosività.

Molto gira attorno alla scelta degli americani, con sia Roberts che Knox da scoprire: entrambi ben diversi dai predecessori, ed entrambi già giudicati, frettolosamente, sia come fenomeni che come bidoni dagli osservatori superficiali. Il primo dovrà capire che non gli verrà chiesto di fare solo il go-to-guy per 30’, ma che sarà ingranaggio di una squadra dove si attua il più classico dei platoon system: il talento c’è, forse anche più di quello che poteva avere Flowers, e la scommessa è interessante. Knox, dal canto suo, è un centro vecchio stile, come si suol dire, che potrà fisicamente schiacciare gli avversari molto più di quanto non facesse Daniel, ha più orizzontalità che verticalità, e che avrà bisogno di essere servito sulle proprie mattonelle più di quanto non fosse necessario a Ed. Ci saranno problemi di tenuta fisica e di falli da risolvere, ma anche l’ottima idea di essere davvero complementare a Mancinelli. E, a proposito di Mancinelli: dalle prime battute, non sembra tornato a Bologna solo per fare pubblicità alle sue iniziative nel campo dell’abbigliamento, ma di dubbi non è che ce ne fossero, ecco.

Alla fine, molto altro dipenderà dalla fortuna, perché questa squadra ha bisogno di 10 giocatori 10 per fare le proprie cose, e pensare di dover affrontare ogni domenica una o due assenze (out Italiano e Ruzzier a Casalecchio) non aiuterà il fegato e la cistifellea di Matteo Boniciolli. Di certo però, se qualcuno aveva dubbi sulla squadra dopo settimane di precampionato più raccontate che non viste dal vivo, sarà uscito da questi ultimi due giorni molto più rinfrancato e rassicurato.

Photo by Fabio Pozzati / Iguana Press / Fortitudo Kontatto Bologna

FORTITUDO, VENERDI' SERA LA NOTTE BIANCOBLU
PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE