Julian Gamble - autore di una prova da 21+11 in 19' contro Trento - è stato intervistato da Luca Aquino sulla Gazzetta dello Sport.
Un estratto delle parole del centro bianconero.

In alcune partite segno di più e in altre di meno perché non è quello che serve alla squadra. Il mio compito è controllare le aree, giocare il più duro possibile, prendere i rimbalzi, piazzare buoni blocchi. Ho la fortuna di avere compagni di squadra che si prendono cura di tutto il resto e grazie a loro riesco a segnare tanti canestri facili come non mi è mai capitato in carriera.
La Virtus ora sembra ancora più forte. Abbiamo costruito la cultura del giocare assieme. Il coach ha sempre insistito sul concetto di condividere il pallone, muoverlo, passarcelo e difendere con durezza. Ogni giorno progrediamo per diventare la miglior versione di noi stessi. Abbiamo talento ed esperienza, sappiamo tutti dove possiamo arrivare.
I 29 assist contro Trento sono il record del club. Passarci la palla è uno dei nostri punti di forza. Ovviamente Teodosic e Markovic sono dei maestri, ma tutti siamo orientati su questo fondamentale. Ci piacciono i possessi nei quali tutti i cinque giocatori toccano la palla, complicando la vita alle difese che non hanno punti di riferimento.
La sfida col Partizan di mercoledì sarà cruciale. Non vediamo l'ora di prenderci la rivincita. A Belgrado hanno giocato una partita favolosa, sono una squadra forte e ben allenata. Sarà una bella sfida e avremo bisogno del sostegno dei nostri tifosi. Però prima dobbiamo affrontare Pesaro, perché noi rispettiamo ogni avversario. Solo dopo questa gara penseremo al Partizan, che sarà una partita chiave per l'intero cammino in Eurocup.
Un pensiero su Kobe Bryant. Ha ispirato tanti ragazzi e tanti giocatori di questa generazione, me compreso, con la sua mentalità e anche con il suo modo di vivere la famiglia. Io sono padre, è dura accettare il destino che ha colpito Kobe e sua figlia.

(foto Virtus Pallacanestro)

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