49-25 di parziale nel secondo tempo, e tutto quello che c’era in ballo, di questa partita, ha smesso di ballare per mettersi a sedere ed applaudire. Agropoli, perché con i suoi limiti di organico ha mostrato grandi cose. E la Fortitudo, che scavalca così il primo turno dei playoff con un 3-1 a dimostrare una maggiore competitività esterna e la solita discreta crudeltà casalinga. Col senno di poi tutto facilitato dal fatto che, aggrappandosi a due soli giocatori gli avversari, una volta limitati entrambi per vari motivi tutto il resto è sembrato fin troppo semplice, pur ricordando le assenze di Tavernari e Carenza a rendere meno complicata la cavalcata bolognese. Però, guardando in casa Fortitudo, solo cose buone: la difesa che come sempre ci ha messo un attimo a comprendere dove andare a parare riuscendoci con facilità, e l’attacco dove, alla fine, ogni volta dal cilindro può uscire roba interessante.

I playoff sono tali per cui il tempo di archiviare il risultato ed è già futuro, rendendo inutile qualsiasi rielaborazione di concetti per quello che è stato il precedente vissuto. Quindi servirebbe mettere già l’obiettivo Agrigento come argomento di qualsiasi discussione: lo si farà, in questa settimana di pausa tra una gara e l’altra aspettando che si chiuda il conto delle otto proseguenti. Per ora, limitiamoci a far presente come questa Fortitudo si è messa a far canestro, soprattutto sfruttando il fatto che dietro ad un certo punto le cose cambino, creando un effetto domino contro cui è difficile stare dietro. Chiaro: contro Agrigento non sarà così facile, perché sarà tutta un’altra cosa, anche per la lunghezza della squadra siciliana rispetto ai campani odierni.

Se ne riparlerà.


Ancora un altro entusiasmo ti farà pulsare il cuore - La forza propulsiva del Paladozza, che ha girato l’andazzo di una partita che non aveva dato subito le migliori cose. Amoroso, alla migliore fin qui. La capacità di dedicarsi al gregariato degli americani. Insomma, tutta la squadra.

Ne abbiamo avute di occasioni perdendole - Per ora, davvero poco.

(Photo by Fabio Pozzati / Iguana Press / Fortitudo Pallacanestro Bologna)

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