Il capitano della Virtus Andrea Michelori è stato intervistato su Stadio da Marco Francia.
Ecco le sue parole:

Nella prima esperienza in Virtus aveva perso tre finali, compresa quella in Coppa Italia contro Treviso con lo 0/4 al liberi. Quella è stata un'esperienza negativa, un ricordo che ho digerito poco alla volta e che porto ancora, in qualche modo, dentto di me. Riuscire finalmente a vincere la Coppa Italia, sia pur di A2, mi ha fatto piacere. Non sarà la stessa cosa di allora, ma è sempre un trofeo.

Un trofeo che aumenta le aspettative e le pressioni che gravano sulla squadra. Quando le cose vanno bene, i tifosi chiedono sempre di più, come è normale che sia. A settembre eravamo partiti con l'ambizione di essere protagonisti di una buona stagione ed è quello che abbiamo fatto fin qui. Le partite decisive, quelle dei playoff, devono ancora arrivare, ma intanto abbiamo portato a casa un trofeo che, anche se può interessare poco, dà autostima e carica per continuare su questa strada.

Oltre al successo in Coppa, il primo posto in classifica e la nuova, ambiziosa, guida societaria hanno cambiato in corsa gli obiettivi di questa stagione. Cosa deve fare la squadra per non farsi schiacciare dalla pressione? Non dobbiamo far altro che tenere un clima sereno, cercando di rimanere concentrati e di tenere i piedi per terra, con umiltà, senza gasarci troppo. Abbiamo un rifugio, il nostro spogliatoio, e queste pressioni non devono entrare al suo interno. L'obiettivo della promozione è difficile, visto che sale una sola squadra su trentadue. Abbiamo l'obbligo di provarci, un passo alla volta, visto che abbiamo dimostrato di potercela giocare con tutti.

Cosa avete di più degli avversari? La cosa più importante è che siamo un bel gruppo, che lavora sodo e con umiltà, con al suo intemo un giusto mix tra veterani, che sanno quanto sia importante rimanere con i piedi per terra, e giovani, che si stanno comportando da professionisti perché sanno che questo, per loro, è un anno importante per riuscire a emergere. In alcuni momenti della stagione abbiamo espresso della buona pallacanestro, in altri meno, ma siamo stati bravi a rimanere sempre una squadra unita e umile.

Come avete recuperato dal weekend di Coppa Italia? Come detto, la vittoria in Coppa Italia ci ha donato nuove certezze, ma ci ha anche tolto tante energie. Per fortuna, piano piano tutti i giocatori infortunati stanno recuperando, cosa che da qui in avanti ci permetterà di allenarci bene e di conseguenza di migliorare ancora molto.

Michelori come sta? Sto superando unmomento in cui non sono stato Uoppo bene. Ho patito a causa di alcune contratture alla schiena, un problema questo che si è protratto nel tempo perché forse ho avuto tìoppa fretta di tornare. Ora sto un po' meglio e ho una gran voglia di rimettermi sotto a lavorare: quando si ha una certa età, il lavoro quotidiano diventa ancora più importante. Mi sento bene, non sono più un ragazzo di ventanni, ma penso di poter dare ancora molto a questo gruppo, non solo in termini di esperienza.

Com'è il suo rapporto con Ramagli? Tutti ci troviamo bene con lui. Oltre a essere un allenatore eccellente, preparato, è una persona rispettosa, che ti fa crescere. Quando ti urla, lo fa perché c'è un motivo, non tanto per fare. In un contesto del genere, si lavora con più stima e forza di volontà.

(foto Mathias Marchioni / Iguana Press / Virtus Pallacanestro Bologna)

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