RAMAGLI: LA VIRTUS HA GRANDE DESIDERIO DI COMINCIARE E DI MISURARSI SUBITO CON L'ALTO LIVELLO DEL CAMPIONATO
Alla vigilia dell’esordio in campionato, il coach della Virtus Alessandro Ramagli ha presentato la partita di domani a Trento (ore 20.45, diretta Eurosport 2 e Radio Bologna Uno).
Ecco le sue parole.
Grande desiderio di cominciare e di misurarsi immediatamente con l’alto livello del campionato. I nostri avversari esprimono questo tipo di qualità. Vicecampioni d’Italia, hanno cambiato pochissimo rispetto alla loro struttura vincente. Domani non avranno il loro playmaker, ma hanno confermato l’anima del gruppo, e colui che ne ha in mano il cuore, Toto Forray, che a Trento è una mezza istituzione e personifica in modo perfetto le caratteristiche della squadra. Non cambieranno il loro modo di giocare, dominano dal punto di vista dell’energia, ti attaccano al cuore e cercano di essere predominanti a rimbalzo.
Noi dovremo usare l’entusiasmo, che ci avvolge dall’esterno e arriva anche dal nostro interno. Questa dovrà essere la nostra spinta.
Dal punto di vista tecnico la partita si interpreta facilmente: dovremo essere bravi a giocare contro la loro pressione e i loro contatti, a controllare le palle perse per evitare i loro contropiede. E dovremo non essere remissivi sotto il loro tabellone. Dal punto di vista difensivo dovremo impedire i loro contropiedi e controllare la nostra area.
L’amalgama? E’ una squadra nuova, per la prima volta domani giocheremo insieme uno accanto all’altro, ci sono confermati e nuovi, alcuni sono già stati compagni di squadra, chi in Nazionale e chi addirittura nel giardino di casa. Ma non sarà un dettaglio marginale il fatto che per noi sarà la prima partita ufficiale reale, e loro abbiano già disputato la Supercoppa.
Il fatto che sia una partita ufficiale può aiutare a prendere il ritmo, soprattutto per Aradori che ha vissuto un’estate diversa da tutti gli altri, col raduno della Nazionale e gli Europei. Non è una cosa semplice, e infatti i grandi club che hanno tanti giocatori in Nazionale hanno iniziato la prima settimana di settembre, perchè farlo prima non ha nessun senso. I media day di molti club di Eurolega ci sono stati una settimana fa.
Slaughter? Ci deve dare quello per il quale abbiamo pensato a lui come centro titolare. Chiusura della nostra area difensiva, impatto energetico e a rimbalzo. Per lui, come per Oliver, si tratta di creare un nuovo adattamento a 5 allenamenti settimanali e una sola partita rispetto a un allenamento settimanale, due rifinture e 2-3 partite. E’ un processo che non è ancora completato. Non siamo maghi delle fiabe, ma cerchiamo di essere attenti a tutti i dettagli ed essere competitivi domani.
Le certezze della Virtus oggi. Semplificando. Più le cose sono semplici più sono ad appannaggio di tutti. Poi ci saranno dei momenti in cui dovremo cercare qualche certezza in più. Poi è il processo di crescita. Poi l’analisi la faremo dopo la partita, dal punto di vista tecnico e dei progressi che questo gruppo deve fare. Io devo essere attento a non pensare che i vecchi ci risolveranno tutti i problemi, o che lo facciano i nuovi. Nel mondo delle ipotesi è tutto semplice, nella pratica bisogna essere attenti e ogni tanto prendersi dei rischi.
Situazione infortuni. Quello di Lafayette è stato fastidioso, ma non ha dato conseguenze come stop immediate. Poi abbiamo qualche piccolo acciacco, come tutte le squadre.
La sperimentazione non è ripartita, perchè da mercoledì scorso - primo allenamento al completo - avevo bisogno di pulire un po’ e dare qualche piccola linea di semplicità. Gli esperimenti li ho fatti nel torneo. Ora si sperimenta poco, c’è da preparare la partita e giocare. Dovremo attingere a quelle doti di duttilità che aveva sperimentato a inizio preseason, ma onestamente gli esperimenti sono finiti.
Emozione? Come ogni anno. Ho allenato 850 partite in serie A, quasi 300 in A2, una cinquantina a livello internazionale, è normale che ci sia la voglia di fare e di ricominciare, ma purtroppo non ho più 30-32 anni, sono molti di più.
La partita darà indicazioni sul giocatore da prendere? No, non è una partita che può condizionare le strategie, è una partita da vincere. Chi gioca solo per vincere. Poi alla fine in ogni caso tiriamo delle conclusioni, ma non saranno così diverse, non mi faccio condizionare dalla vittoria o dalla sconfitta. L’analisi dev’essere su quello che si è visto, non sul punteggio finale.
Il ringraziamento di Baraldi? Luca l’ha fatto pubblicamente, ma con lui ci siamo visti tanti volte. Ma non è una persona che io non vedo mai, anzi. La vedo spesso qui in Virtus, ci siamo visti anche dieci minuti fa e abbiamo mangiato insieme. Fa piacere ma fa parte del normale percorso che c’è tra i componenti di una società.
Il messaggio della società? Baraldi, Trovato e Bucci, davanti a un bicchier d’acqua (garantisco che non ho bevuto vino), hanno ribadito le stesse cose che avete sentito in pubblico, lui ha detto ancora una volta che loro vogliono che questa società faccia bene, ma hanno la consapevolezza di essere nuovi di zecca, e quindi hanno la pazienza, ma di chi vuole fare le cose bene da subito. Se il nostro obiettivo dev’essere arrivare ai playoff, noi ci dobbiamo provare dal primo all’ultimo secondo. Chi gioca per vincere gioca per vincere, chi gioca per i playoff gioca per i playoff, chi gioca per salvarsi gioca per salvarsi.
Pronostico sul campionato? Difficile. Ho visto Milano in semifinale e finale di Supercoppa, mi sembrano poco valutabili. Ma hanno un roster così profondo che sono i potenziali più forti. Chi si porta dietro il vissuto della scorsa stagione può ancora spostare molto, dico Venezia - che però ha cambiato tanto - e Trento, che ha cambiato meno, Avellino ha una struttura di altissimo livello. Sassari farà un ottimo campionato così come Torino. Ma se devo fare quattro nomi dico Milano-Venezia-Trento-Avellino, con Milano che però deve essere a tutti gli effetti formata.
Il video, a cura di Laura Tommasini di Sportpress.
https://youtu.be/9YKn4umzbOY