Il sottosegretario con delega allo sport Valentina Vezzali è stata intervistata da Marco Bellinazzo sul Sole 24 ore.
Un estratto delle sue parole sulla prossima riforma dello sport, che partirà da un tavolo di confronto con tutti gli sport di vertice e che dovrà definire gli aiuit immediati e aiutare a rendere più sostenibile il movimento sportivo in Italia nei prossimi anni.

Una premessa: il calcio italiano è un pilastro dello sport italiano, e non è solo quello super professionistico della serie A, dentro cui pure viaggiano realtà diverse. Ma l'attenzione del Governo deve essere rivolta a tutto lo sport e alle difficoltà che sta affrontando. Riguardo al calcio siamo intervenuti, pur nelle oggettive e gravi difficoltà del momento con il credito d'imposta del 50% sulle sponsorizzazioni e con i ristori sui tamponi e altre spese sanitarie. Non dimentico poi le misure di cui hanno usufruito i club nel "Decreto Crescita" e in quello degli "impatriati", oltre alle agevolazioni sulle imposte. Prima con la legge 178/20 che prevedeva rate in 24 mesi, poi con la Legge di Bilancio per i primi 4 mesi del 2022 e una rateizzazione in 7 mesi. Aggiungo che è allo studio la possibilità di ampliare l'arco temporale fino a 20 mesi. Lo sport, e il calcio, non devono però dimenticare come la crisi sia antecedente al Covid. Non si possono solo invocare aiuti di Stato. Il Governo e la politica possono spingere sull'acceleratore, ma per un reale cambio di passo, c'è bisogno che anche il calcio cominci a correre.
Nel tavolo per le riforme che si appresta a convocare chi siederà? Il tavolo si dedicherà alle difficoltà economiche che sta attraversando lo sport professionistico, di vertice e l'intero comparto, per esaminare la situazione e per la valutazione di proposte serie ed efficaci, tenendo conto che realtà diverse impongono risposte tra loro diverse. Sto coinvolgendo al tavolo, che sarà anche di confronto con tutti i protagonisti dello sport, prima di tutto l'Agenzia delle Entrate, l'Inps, l'agenzia dei Monopoli, oltre i competenti ministeri.
Le priorità? In questa prima fase dovremo identificare soluzioni che possano, in tempi brevi, dare frutti. Penso a ristori e rimborsi, ma soprattutto ad azioni che portino a reperire risorse o a sfruttare meglio quelle disponibili.

Il divieto di sponsorizzazioni legate al betting. Non voglio andare contro la sensibilità di chi nei governi precedenti ha istituito questo divieto, però constato che non ha sortito gli effetti sperati. Penso che, date le circostanze, possa essere ragionevole ipotizzare una diversa e costruttiva regolamentazione che, mantenendo ferma la lotta alla ludopatia, consenta di sfruttare quei budget che comunque sono destinati ai club. Penso che si debba intervenire sul diritto di immagine usato dai concessionari, tant'è che al tavolo ci sarà l'agenzia dei Monopoli.

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