Dopopartita: la Virtus Segafredo tra Bayern e Tortona
In teoria a essere corti dovevano essere gli avversari, viste le tre assenze del Bayern e i contemporanei rientri di Cordinier e Mickey in casa bianconera.
E invece i “soliti noti” hanno giocato tanto, ancora una volta: quasi 34’ Shengelia - che contro un fantastico Ibaka ha avuto le mani pienissime - 29’ abbondanti e ottimi per Belinelli, 25’ Hackett e 21’ Dunston. Che a un certo punto la stanchezza presentasse il conto era inevitabile, e ieri è stato salato. Non è stata solo stanchezza, ovviamente. Perchè i bianconeri per almeno 15’ sono stati brillanti, ma poi per rimettere in partita il Bayern - fermo restando che Serge Ibaka ha fatto una gran partita e che nel secondo tempo si sono accesi Edwards e Francisco - ci hanno messo molto del loro. Nell’ultimo quarto - poi - la differenza di fisicità ed energia è stata evidente, e il Bayern ha dilagato.
Nell’analisi di fine partita coach Banchi si è concentrato sull’aver perso fiducia e sulla mancata capacità di rendere in maniera costante durante la partita.
Non è la prima volta che il coach grossetano sottolinea questo aspetto, è successo anche dopo alcune vittorie. Semplicemente, sembra che il primo quintetto della Segafredo - quello dei veterani - sia in grado di performare come un top team di Eurolega - mentre la seconda unità decisamente meno. E se gli altri fanno fatica a stare in campo, i veterani sono costretti a un alto minutaggio, aumentando il rischio di stanchezza, errori e infortuni. Insomma, un circolo vizioso, che può essere spezzato solo se qualche giocatore farà un passo avanti.
Finora in stagione a volte è successo, l’hanno fatto Cordinier e Mickey prima dei rispettivi infortuni, l’ha fatto a volte Lundberg e a turno qualcuno degli altri esterni, anche Abass che ieri non è entrato - e tra i lunghi a tratti persino Cacok, che peraltro ieri non ha demeritato nei pochi minuti che gli sono stati concessi. L’impressione è che ci sia la necessità di farlo più spesso - magari in campionato - trovando tra le risorse interne qualcuno che possa dare respiro ai veterani. Altrimenti il problema della stanchezza rischia di presentarsi sempre più spesso. E, dato che nelle ultime cinque trasferte sono arrivate altrettante sconfitte, è chiaro che qualcosa da sistemare c’è.