Finisce 90-106, e se la Rida Scafati e' quella vista oggi non si puo' fare altro che allargare le braccia, fare chapeau, e ricordarsi quello che dicevano i latini a proposito di ubi maior et cetera. Panchina piu' lunga, piu' armi tattiche, molti piu' centimetri: il Bignami puo' offrire solo cuore e trombette, ma questo purtroppo non basta. Simbolo di questa situazione e' Damiano Faggiano: giocatore che sputa polmoni su tutto l'arco del campo, che spizzica palloni e raccatta punti in tutti i modi, ma che quando si trova a fare a spallate sotto canestro viene spazzato via inesorabilmente. Vitucci gongola per il controbreak, attuato con una partita quasi perfetta. Ticchi, a cui non ha portato bene il ghigliottinare il pizzetto, puo' recriminare sull'infortunio che ha ormai chiuso la stagione di Gerrod Abram (apparso in stampelle), e su qualche giocatore arrivato a questa post season con troppo acido lattico in circolo.

La prima sorpresa e' nel quintetto base campano: appare infatti Bonsignori, per la prima volta in stagione, per cercare di creare degli argini attorno a Donzell Rush. Il pivot Barnes finisce su Damon Williams, subendone qualsiasi cosa in difesa. Ma si rifara' in attacco, eccome. I primi minuti sono un palleggiare di punti tra Faggiano e Chandler Thompson, contro cui Pilutti soffre piu' del dovuto malgrado l'alibi di una costituzione fisica al limite del no contest. Al 6' e' gia' 12-16, con Thompson a quota 9. Quando a Williams e Faggiano si affianca Masieri con 2 triple immediate per il Bignami sembra aprirsi un certo tipo di partita: 26-20, ma dura poco. Tripla di Thompson per il 26-23, sirena.

Subito pareggio di Martin, altra tripla di Masieri, ma Vitucci si puo' girare verso la panchina e trovare alternative che Ticchi non ha. Barlera entra e perde subito la palla, Ghiacci si autoesclude, terzo fallo di Pilutti e apertura del break esterno. Moruzzi prima e Branch poi non sono adeguati al ruolo, e i playoff non perdonano. Masper spara due triple, e 37-47. Si deve risvegliare Williams, 5 di fila. Poi arriva anche un tecnico a Vitucci, che pero' il Bignami non sfrutta a dovere: 3/4 dalla lunetta di Donzello, e successiva palla pareggio cestinata da Branch. Come sempre, dopo un tecnico c'e' compensazione. I mediocri Pozzana e Panzera seguono la deleteria norma non scritta: Sambugaro canestro e (dubbio) fallo subito per il 2+1, ultima azione del periodo con Masieri affettato con il placet arbitrale. 45-50 al the'.

Il terzo quarto si apre con 4 di Barnes e 4 di Williams, con Faggiano che fa canestro in tutti i modi, fino al sorpasso sul 60-59 in contropiede dopo l'uscita di Masper da un lato e Rush dall'altro per il quarto fallo. Ma e' il gatto che gioca con il topo. Ultimo vantaggio biancorosso sul 63-62, poi rientra Barnes e si sveglia il play Martin. In campo Bignami ci sono contemporaneamente Branch, Pilutti e Barlera: uno mediocre, uno fuori forma, uno troppo buono. Altro break ospite, 71-77 alla sirena, anche stavolta con ultima azione al di fuori della legge.

Ultimo quarto che si apre con una speranzosa bomba di Masieri per il -3, ma Tomasiello imita l'oriundo. Rientra Rush mentre Levin si impappina due volte a centrocampo e concede due contropiedi. Con vantaggio Rida che tocca la doppia cifra sul 76-86, si puo' solo cercare una folle rincorsa. Ma di la' si corre troppo: Rush esce per falli, Barnes si diverte. C'e' solo un ultimo rientro sull'81-90, troppo poco per impensierire il gruppetto di tifosi al seguito della Rida. Masieri rientra in campo con cinque minuti di ritardo, forse. Ma siamo 85-99, e a questo punto nemmeno le trombette possono il miracolo.

Domenica gara 4, ancora al Paladozza. Potrebbe essere l'ultima casalinga per un Progresso Castelmaggiore che ha fatto, comunque, una stagione da incorniciare. E se ci fosse la possibilita' di allungare la serie, riportandola a Scafati, almeno si vivrebbe qualche altro giorno di speranza. Tentar non nuoce.

2 APRILE, IL GIORNO DELLA FORTITUDO VITTORIOSA A REGGIO EMILIA E DI TEO ALIBEGOVIC
LO SFOGO DI MATTEO BONICIOLLI