Il presidente della Fortitudo Christian Pavani è stato intervistato da Enrico Schiavina sul Corriere di Bologna.
Un estratto delle sue parole.

La Fortitudo ha fatto il tutto esaurito in abbonamento per il quarto anno di fila. È un successo straordinario, di cui sono orgoglioso come e più dei risultati sportivi. Significa una cosa che sapevamo già, ma che va ribadita con orgoglio: la Fortitudo è della sua gente.
Quante tessere avreste venduto in più, ci fosse stato posto. In base ai miei calcoli, circa 1500. Saremmo arrivati a 6200-6300. Continuiamo a ricevere richieste, incontro persone che implorano di potersi abbonare, e purtroppo devo rispondere che non si può. E mi fa male: fosse per me farei venire tutti.
Si sta creando un effetto "circolo chiuso". È proprio quel che la Fortitudo deve cercare di non essere mai. Potevamo facilmente battere il nostro record, vendere altre 4-500 tessere, ma abbiamo scelto di non farlo. Di certo non mi piace dire di no a tanti nostri tifosi, ma non mi sembrava corretto non aprire nemmeno la biglietteria. C'è anche chi non può venire a tutte le partite, perché vive fuori Bologna o per motivi suoi, in questo modo si mantiene un minimo di ricambio, si accontentano più persone.
E' in programma un'iniziativa a sorpresa? Diciamo che ho un'idea, che mi piacerebbe condividere con i tifosi. Vorrei parlare con loro di tante cose, iniziare un percorso.
Datemi ancora qualche giorno per metterla a punto, ma qualcosa nascerà. Vorrei fosse un processo moderno, innovativo. La Fortitudo è anche questa: apertura alle idee di tutti, ascolto della sua base. Io sto in mezzo ai tifosi dalla mattina alla sera. Ho voluto Casa Fortitudo, a Castel Maggiore, anche per questo: un posto per viverla da dentro. Io ci pranzo tutti i giorni, se qualcuno vuole parlarmi deve solo venire lì e lo ascolto. Di persona, però, non sulla rete.

Bisogna mirare a qualcosa più della salvezza? Lo sento dire spesso, sta crescendo questa convinzione e non mi piace. Lo dico e lo ripeto, dobbiamo solo salvarci. Poi io sono contento della squadra, ma l'obiettivo è lo stesso del giorno in cui siamo saliti.
Il derby in casa Effe, dove? Già detto molte volte: il tifoso che è in me dice PalaDozza. Poi ci sono i conti da far quadrare. Ma non si gioca tra sei mesi?

(foto Fortitudo - Valentino Orsini)

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