VERBA MANENT

Boniciolli - Quando si educa un bambino glielo si dice, che deve stare attento al fuoco, poi quando si brucia ti arrabbi. Partendo dai doverosi complimenti ad Agrigento, che ha fatto una gara 3 pazzesca e con Evangelisti da grande livello, io ho detto ai giocatori che se siamo contenti di esserci liberati delle altre neopromosse possiamo anche finire qui, ma se vogliamo andare avanti, ora che siamo tra le prime 4, dobbiamo metterci definitivamente in testa che abbiamo un unico modo di giocare. E che non è quello dei primi tre quarti: supponenti, presuntuosi, con le faccine, pensando che l’allenatore non li capisce e che la palla non andava dentro. L’ingresso di Raucci ha girato la partita come energia: non sapevamo se mettere lui o Montano, ma abbiamo scelto Davide perché ci serviva grinta e non punti. E le sue azioni ce l’hanno fatta vincere, ma sarebbe un peccato sprecare per presunzione un anno di lavoro. Se in semifinale, messe dietro le neopromosse, dovessimo perdere contro qualcuno più forte di noi stringeremo le mani agli avversari e pensando comunque di aver fatto buone cose, ma se dovessimo perdere per nostri errori ci sarebbe un giramento di coglioni a livello internazionale. Ora qualche giocatore si riposerà, altri lavoreranno, la squadra ripartirà lunedì mentre la serie tra Treviso e Ferentino si allunga, e questo ci permetterà di iniziare la semifinale con un vantaggio non indifferente. Ma sarebbe doloroso sprecare tutto. Daniel? Scontro con Mortellaro, era un po’ confuso, ma Italiano e Amoroso mi davano più garanzie nelle ultime azioni. Potevamo essere 3-0 e 3-0, se non avessimo scioccamente buttato al vento 20 punti di scarto ad Agropoli pensando di essere qualcosa che non siamo: io a 54 anni so da dove vengo, lo devono sapere anche i 25enni. Troppa supponenza, non ce lo possiamo permettere, ed è capitato una seconda volta in questi playoff: rischiamo di buttare a mare la stagione anche se lottiamo tra le prime quattro. Sbagliando liberi e facendoci strappare di mano la palla sul +4.

Ciani - Usciamo con rammarico per quanto visto nelle tre partite. Loro sono in grandissima condizione, ha avuto ad Agrigento percentuali straordinarie, ma noi allo sprint finale abbiamo sempre perso.

Raucci - Nell’intervallo il coach ci ha fatto capire, con calma, quello che voleva. Non abbiamo iniziato nel migliore dei modi, siamo andati troppo soft contro chi si giocava l’ultima chance di restare nei playoff e ci siamo lasciati un po’ travolgere. Lui negli spogliatoi ci ha tirato un po’ su, facendo alzare l’attenzione e la concentrazione, poi nel terzo quarto siamo rimasti attaccati a loro, e come sta succedendo nelle ultime partite stiamo giocando dei buonissimi finali, sapendo dove andare, a chi dare la palla, come prendere i falli, e riusciamo ad essere veramente lucidi. E’ stata difficile, rispetto alle due gare precedenti abbiamo tirato male da 3, male ai liberi, e non sono cose buone in gare dal margine così stretto. Dobbiamo essere bravi a ridurre questo tipo di errori, segnare di più, ma oggi l’abbiamo vinta in difesa perché con queste cifre vincere non è facile. Paura di perderla? Siamo cresciuti molto negli ultimi mesi, se prima ci lasciavamo prendere dall’ansia di dover segnare ora sto notando che riusciamo a tenere più sotto controllo le situazioni. Magari pensi che possa capitare di perdere, ma sai anche di essere padrone del tuo destino. Il mio rientro non è stato facilissimo, ad Agropoli sulla scia dell’entusiasmo ero fresco ed energico, ma dopo ho avuto dei cali, sfortuna rispetto a Montano e Flowers che si sono fatti male durante l’anno e hanno avuto più tempo per recuperare. Nei playoff la cosa è più complicata, gli allenamenti non ti permettono di tornare in forma. Il Paladozza? Fighissimo, non c’era un sedile vuoto. I pronostici di Boniciolli? Non ne abbiamo parlato, ma è una idea che abbiamo fin dall'inizio. Ora ne siamo ancora più consapevoli.



foto Giuseppe Greco
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