Il presidente della FIP Gianni Petrucci è stato intervistato da Cosimo Cito su Repubblica dopo l'attribuzione dei contributi statali alle Federazioni da parte di Sport e Salute. Il basket, con 9.4 milioni, è ottavo dietro calcio, volley, nuoto, atletica, sport invernali, tennis, ciclismo.

Una vera vergogna. Ci avevano promesso che le federazioni sarebbero state coinvolte. Ma ci hanno ignorati. Tutto questo si riassume in una sola parola: incapacità. Ma lo sa che nel mondo siamo il terzo sport più popolare dopo calcio e cricket?

Ammetterà che il basket è sceso dal secondo al quarto posto in Italia per numero di tesserati, superato da pallavolo e tennis.
"Io conosco solo i nostri numeri e sono reali: ogni nostro tesserato gioca a basket tutto l’anno".

Lei sta con Lotito a favore del maxiemendamento salvacalcio?
"È normale che Lotito, anche da senatore, faccia gli interessi del suo settore di competenza. La norma non salva il calcio, salva lo sport, e aiuta anche il basket, certo".

E il basket quanti debiti ha da rateizzare?
"Il dato complessivo delle squadre professionistiche italiane è quantificabile fra i 22 e i 25 milioni".

I rapporti fra Federbasket e Virtus Bologna restano tesi. Da quando nel 2020 lei chiuse il campionato per la pandemia. La V era in testa, era da scudetto.
"Ma io rivendico quella scelta, c’era gente terrorizzata, eravamo tutti chiusi in casa, non c’erano le condizioni per riprendere".

Come giudica il 2022 azzurro?
"Molto buono. L’Europeo è stato un grande successo organizzativo, con un pizzico di fortuna avremmo potuto anche ottenere una medaglia. Siamo al Mondiale, non era scontato. E sono felice della scelta, tutta mia, di Pozzecco ct".

Non troppo lineare nei modi, con l’improvviso avvicendamento di Sacchetti. È vero che non vi parlate più dopo l’esonero?
"Non l’ho più sentito. Sacchetti è un grandissimo allenatore. Poi, chi lavora con me deve anche sapere comunicare. Ecco, Pozzecco è un grande comunicatore, attira attenzione, e sa di basket. Ita, che è nostro sponsor, gli dedicherà un aeromobile, primo allenatore vivente ad averlo. C’è un entusiasmo incredibile per la Nazionale, tutti voglio venire, adesso".

Tra questi c’è Paolo Banchero, italoamericano, prima scelta al draft Nba. Lei ha detto: al 60% sarà azzurro al Mondiale 2023.
"Lui vuole l’Italia. Quando Pozzecco è stato a Orlando, è andato in tribuna ad abbracciarlo. Oggi non possiamo dire che verrà con certezza, ma gli abbiamo presentato un progetto di promozione della sua immagine, sostenibile con i nostri sponsor".

Il basket fatica però ad attirare il grande pubblico: Italia-Spagna, qualificazione al Mondiale, in prima serata su Rai2, l’hanno vista in 600 mila.
"Questo resta un mistero irrisolto per me: abbiamo i palazzetti pieni e i divani a casa vuoti. Facciamo scarsa promozione, forse. La Legabasket dovrebbe interrogarsi. Io vorrei anche darle più potere, ma i presidenti dovrebbero vedersi di più, parlare di più. E comunicare meglio all’esterno. Vede? Torniamo sempre lì, alla comunicazione".

Petrucci, il suo mandato scade fra due anni. È vero che vuole ricandidarsi al Coni?
"Per ora lo escludo. Ho altre idee. Oggi c’è Malagò, poi si vedrà. Certo, pure Mattarella aveva escluso un altro mandato. Una maggioranza non ce l’avrei ora. E il Coni non è più quello di una volta".

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