Il CEO della Virtus Luca Baraldi è stato intervistato dal Resto del Carlino.
Un estratto delle sue parole.

La campagna abbonamenti. Pareggiare le cifre della passata stagione – spiega il ceo Luca Baraldi – sarebbe già un successo. In questi anni stiamo registrando un aumento della passione tra i giovani ed è per questo che mi aspetto un incremento importante soprattutto in gradinata anche se siamo consapevoli del momento non semplice che stiamo vivendo dal punto di vista economico.
Avete messo in campo una serie di agevolazioni che riguardano soprattutto le famiglie. Abbiamo sempre pensato alla Virtus come una grande famiglia e per questo abbiamo ritenuto fosse giusto sviluppare questo valore. La passione non è solo un qualcosa che si trasmette, ma è anche un qualcosa che si condivide soprattutto a livello familiare e le formule che abbiamo trovato sicuramente facilitano questa compartecipazione.


Gli obiettivi della nuova Segafredo? Credo che in campionato resterà il dualismo tra noi e Milano e che questa sarà anche la prossima finale scudetto. Per la verità ci sono tante squadre che stanno crescendo, ma almeno sulla carta chi fa l'Eurolega sembra ancora avere un passo in più. In Europa vogliamo migliorare il 14simo posto della passata stagione, sapendo che arrivando decimi si possono disputare i Play-In grazie ai quali si possono disputare i playoff.

Nessun pensiero alla Coppa Italia? "Per noi è un trofeo importante perché l'unico che manca alla gestione del dottor Zanetti. Vogliamo provarci anche quest'anno sapendo che il nostro presidente se lo merita anche per la vicinanza che ha sempre dimostrato nei confronti dell'ambiente".

La partenza di Teodosic è stata elaborata? "I nostri tifosi hanno capito che era giusto che le cose andassero in questo modo. Milos voleva tornare a casa e chiudere la sua carriera e noi lo abbiamo lasciato andare senza tentare di ostacolare questa sua scelta".
Dal mercato non sono arrivati top player Non abbiamo ingaggiato profili bassi. Abbiamo, però, spostato l'attenzione dal singolo giocatore alla squadra nel suo complesso. Per lo più sono stati ingaggiati giocatori che hanno già alle spalle un'esperienza di Eurolega e che sono venuti qui per crescere ulteriormente".

Lundberg? Stiamo dialogando. Lui è un ragazzo molto serio che vorrebbe restare alla Virtus ora che ha risolto i problemi fisici. Noi lo consideriamo un buon giocatore e se non spunteranno offerte importanti rimarrà qui. A quel punto verificheremo se ci sono i presupposti per allungare ulteriormente la sua permanenza".

In questa stagione guardate più ai risultati del maschile o a quelli del femminile? "A entrambi. Con le ragazze ci piacerebbe vincere un titolo, e magari fosse lo scudetto, con gli uomini siamo tutti messi alla prova. Abbiamo fatto una scelta ben precisa e adesso ci aspettiamo che i giocatori trovino una chimica e si trasformino in una squadra dove le responsabilità sono più distribuite".

Per la nuova Arena le cose sono cambiate. Non è proprio così. E' vero che non faremo più parte della proprietà della nuova arena, ma resteremo comunque nella gestione. E' un passaggio che abbiamo condiviso con Bologna Fiere e che abbiamo ritenuto opportuno, ma la Segafredo Arena resta sempre la casa della Virtus. In pratica è più un problema di forma che di sostanza"

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