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(Foto Mauro Donati)
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Mese anomalo con sole tre gare all’attivo (match con Treviglio rimandato al 10 aprile), e per la prima volta con bilancio in negativo (1 vinta – 2 perse), per una Fortitudo giunta ai primi riscontri seppur parziali. A cominciare dalla trasferta di Verona, ultima del girone di ritorno prima di intraprendere la fase ad orologio, durante la quale la Effe di fatto vede scivolare via il primo posto a discapito di Forlì, con la certezza di incontrare subito Trapani alle Final Four di Coppa Italia a Roma. Partita dall’andamento schizofrenico quella in terra veneta: dal -10 Bologna sgasa fino al +17, per poi farsi riacchiappare fino all’overtime. Qui ci si arriva ovviamente con il fiato corto (Aradori 41 minuti), si spegne la luce davanti (9 punti in 15 minuti) e la sconfitta è servita. 

Sette giorni dopo arriva l’esordio, al Paladozza, nella fase ad orologio contro la Juvi Cremona. Stavolta si vince senza particolari patemi (93-72) sportivi, in quanto invece a preoccupare è l’infortunio a Fantinelli. Brutta scavigliata con annesse polemiche sul contatto con Sabatino, che lo costringe ad almeno un mese di stop; brividi, poiché dalle immagini dell’immediato post partita poteva davvero andare peggio. Peggio che arriverà una settimana dopo, in una delle trasferte più abbordabili: a Casale Monferrato, la Flats Service, priva di Fantinelli, si scioglie dopo venti minuti di normale amministrazione. La ripresa è drammatica: 50 a 17 il parziale in 16 minuti, fino all’imbarazzante -27. Terza sconfitta in fila in trasferta, roba ancora mai vista e necessità di ricaricare le pile magari con quale ritocco per la fase decisiva della stagione. 

 

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