Foto Mauro Donati
Foto Mauro Donati

Porte aperte al Palazola per gli ultimi allenamenti prima della partenza - venerdì - per Livorno, e fine del precampionato per la Fortitudo di Devis Cagnardi. Alti e bassi, normali per la stagione, come detto dal coach alla fine delle sgambate contro Nardò e Livorno: cali di concentrazione, qualche affanno fisico, voglia di superare le difficoltà e, insomma, tutto l'inevitabile elenco di frasi che si dicono in questi casi. Quando cioè le squadre sono in gestazione, i giocatori si devono conoscere e sarebbe forse anche meglio provare le cose a porte chiuse, senza l'assillo di dover poi portare alla ribalta risultati, tabellini, parziali. E' l'era della comunicazione in tempo reale, bellezze, e chissà cosa sarebbe capitato, 20 anni fa, con i social ancora silenti, qunado la Fortitudo di Repesa (quel giorno influenzato, in panca c'era Bebo Breveglieri) uscì da una amichevole a Reggio Emilia con un -30 abbondante sul groppone. Ricordiamo, bene, come si sarebbe conclusa quella annata.

E' una Fortitudo ancora limitata dalle assenze previste di Panni e Aradori, che per forza di cose ha dovuto lavorare su assetti non sempre canonici: 3 lunghi, o la coppia Sabatini-Fantinelli a cercare di stare sul campo assieme senza pestarsi gli alluci, e che nel corso delle gare stesse ha dimostrato di poter fare e non fare. Tutta roba che dovrebbe finire solo sul taccuino dello staff tecnico, senza portare noialtri giornalai a trarre conclusioni affrettate o acerbe: se il nascituro scalcia in pancia non vuol dire che diventerà Totti, ecco.

Comunque, sabato contro Forlì alle 18.30 semifinale di Supercoppa. Sapendo che, comunque andrà - è sempre un trofeo - i responsi sul valore delle squadre andranno differiti.

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